Per la gestione della questione cinghiali, e più in generale degli animali carnivori selvatici, “è necessario agire in maniera coordinata su tutto il territorio e impostare interventi di gestione che risultino efficaci a breve termine, ma soprattutto che consentano di stabilizzare la situazione nel lungo periodo”.
Lo ha detto, nei giorni scorsi, il ministro delle Politiche agricole, alimentari, forestali e del Turismo Gian Marco Centinaio, al question time alla Camera.
“Non possiamo più permettere – ha detto il ministro – che si verifichino incidenti come quello avvenuto sull’A1. Il problema è da tempo all’attenzione mia personale e del Governo; infatti con gli Assessori regionali abbiamo di recente condiviso un pacchetto di misure volte a rendere più incisivi gli strumenti di contrasto all’incremento delle popolazioni di cinghiali. In accordo con il Ministero dell’Ambiente, lo scorso 16 novembre abbiamo istituito un gruppo di lavoro incaricato, fra le altre cose, di formulare proposte per l’adeguamento del quadro normativo e sanzionatorio relativo ai danni da fauna selvatica”. “Ritengo sia giusto – ha concluso Centinaio – tutelare la fauna, ma devono esserci delle limitazioni, perché dobbiamo garantire la sicurezza delle persone, nelle campagne e nei centri abitati, oltre ovviamente ai campi e ai raccolti, frutto del lavoro di chi vive ogni giorno di questo”.
Per le associazioni ambientaliste, ed in particolare il WWF la limitazione dei danni provocati dai cinghiali non può avvenire attraverso l’abbattimento degli ungulati da parte dei cacciatori. Occorrono altre iniziative.