Trenta disabili della provincia di Pescara restano a terra dopo l’esaurimento delle risorse erogate dal Centro Servizi per il Volontariato (Csv) che hanno consentito all’associazione di volontariato ‘Sottosopra’ di effettuare, per due mesi, il servizio di taxi sociale.
Per questo l’associazione lancia un appello “ai candidati alle prossime regionali, agli amministratori e agli operatori privati, affinché si attivino per salvare il servizio”. L’associazione mette in luce che “il taxi sociale riveste una funzione di inestimabile valore sia per i diretti interessati sia per le famiglie”. La presidente di ‘Sottosopra’ Cristina Celsi spiega che “la speranza è poter garantire illimitatamente il servizio, ma essendo la nostra una piccola associazione, abbiamo assoluto bisogno di un supporto economico da parte di enti pubblici e aziende, affinché contribuiscano all’acquisto o al noleggio di un pulmino idoneo”. Nei mesi scorsi l’associazione è stata anche vittima di un raggiro.
“Circa due anni fa trovammo un accordo con una società marchigiana per avere in comodato d’uso gratuito un pulmino utilizzabile dalle persone disabili – fa sapere Sottosopra – La società avrebbe fornito il mezzo, vendendo spazi pubblicitari che sarebbero stati apposti sulla superficie dello stesso. Diversi operatori economici hanno versato importi considerevoli – spiega l’associazione in una nota – ma il pulmino non è mai stato reso disponibile e adesso il caso è finito nelle mani dei legali”.