E’ stata posticipata di circa due ore la riunione tra Governo, Regioni Province e Comuni sul nuovo Dpcm per contenere i contagi al Covid-19. Dopo aver ricevuto la bozza del testo, i presidenti di regione hanno chiesto del tempo per valutarlo.
Nelle aree ad alto rischio che ricadono negli scenari 3 e 4 indicati nel documento dell’Iss – quelle caratterizzate da uno scenario di ‘elevata gravità e quelle nelle quali ci sono situazioni di ‘massima gravità – “è vietato ogni spostamento in entrata e uscita dai territori”. E’ quanto prevede la bozza del nuovo Dpcm secondo il quale il provvedimento – che sarà adottato con ordinanze del ministro della Salute – può riguardare intere “Regioni o parti di esse”. La differenza tra le zone che ricadono nello scenario 3 e in quelle che rientrano nel 4 sta nel fatto che in queste ultime sono vietati anche gli spostamenti “all’interno dei medesimi territori”, dunque a livello comunale e provinciale.
Nelle zone rosse si potrà uscire di casa solo per “comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute”, nonché per tutti quegli spostamenti “strettamente necessari” ad accompagnare i bambini a
scuola. Il comma 4 dell’articolo 1 ter, alla lettera A, afferma che “è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita” dalle “Regioni o parti di esse” che si trovano nelle zone rosse “nonché all’interno dei medesimi territori”. Nelle stesse zone, viene sottolineato da fonti di governo, restano aperte “industrie, artigianato, edilizia e servizi”, oltre alle scuole elementari e alla prima media.
Per le Province l’impianto generale è condivisibile, ma abbiamo chiesto massima chiarezza rispetto ai parametri che saranno utilizzati per individuare il livello di rischio delle differenti aree e che saranno decisivi per l’inasprimento delle misure”. Lo dichiara jl Presidente dell’Unione delle Province italiane (Upi) Michele de Pascale al termine della cabina di regia con Governo, Regioni e Comuni. “È corretta la decisione di definire finalmente criteri per misure differenziate che purtroppo dovranno accompagnarci ancora per diversi mesi. I cittadini devono però poter comprendere a pieno il motivo delle decisioni che verranno prese o si rischia di non avere la collaborazione indispensabile – aggiunge de Pascale -. Siamo soddisfatti per la tutela del trasporto scolastico dedicato, su cui avevamo chiesto massima attenzione e per la scelta di non anticipare troppo il blocco della circolazione nelle aree a rischio basso e medio. Ora serve proseguire con la linea della massima condivisione, che il Governo ha fin qui adottato. Attendiamo a breve nuovi aggiornamenti sul testo”.