60 anni dalla tragedia di Marcinelle. Narrare l’orrore, la disperazione, la tragedia avvenuta nella miniera di Bois du Cazier a Marcinelle in Belgio, è un dovere morale un obbligo civile, per mantenere sempre vivo il ricordo di una delle più devastanti sciagure avvenute sui luoghi di lavoro.
Centinaia i minatori che persero la vita nell’esplosione in una delle gallerie della miniera, molti dei quali abruzzesi. Tra le tante iniziative per ricordare quella tragedia, una mostra ed un libro per celebrare il 60° anniversario dell’esplosione nella miniera di Marcinelle.
“È un progetto nato dall’esigenza di approfondire la mia storia familiare, dato che mio nonno è morto a Marcinelle, ma a casa non eravamo mai andati a fondo nella sua storia”. Così Enrica Buccione, curatrice del progetto presentato nel corso dell’iniziativa pubblica denominata ‘1956-2016. Il bosco dei ricordi: l’altra Marcinelle’, che ricorre nel 60/o anniversario della tragedia, costata la vita a 262 persone, tra le quali 60 emigrati abruzzesi. “Sono stata in Belgio – spiega Buccione – ho visitato i quattro siti minerari oggi patrimonio dell’Unesco e compiuto un vasto lavoro di ricerca, e parallelamente ho intervistato le donne della mia famiglia. Il risultato è questo progetto, che attraverso un libro in forma di dialogo ed una mostra fotografica con tecniche di compositing, parla apertamente ai giovani, nel tentativo di riproporre quei valori universali che hanno caratterizzato l’esistenza della comunità italiana ed abruzzese dell’epoca a Marcinelle”.