Pescara, un progetto per riqualificare le periferie. E’ in attesa di risposta da parte della Presidenza del Consiglio il progetto presentato dal Comune di Pescara e altri soggetti in risposta al bando pubblico del Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei Comuni capoluogo di provincia.
Il bando, lo ricordiamo, nasce dal Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 25 maggio scorso, con cui vengono definite le modalità e la procedura di presentazione dei progetti. Come detto nella fase di presentazione, chiave di volta della riuscita del bando è la sinergia fra pubblico e privato, un percorso su cui l’Amministrazione ha proceduto attraverso incontri con i soggetti portatori d’interesse.
Oggi la presentazione del lavoro e di alcuni dei progetti contenuti da parte del sindaco Marco Alessandrini, degli assessori Enzo Del Vecchio e Giuliano Diodati, il presidente della Commissione Politiche sociali Tonino Natarellie da parte di alcuni partners privati quali: Virgilio Basile dell’Ater, Maria Pia Lentinio dirigente dell’istituto Volta, don Salvatore Mele per la Fondazione Caritas e Paolo VI.
“Teniamo le dita incrociate fiduciosi per la chiusura di un lavoro importante su cui abbiamo spese energie e su cui riponiamo grandi aspettative – dice il sindaco Marco Alessandrini – Il bando della Presidenza del Consiglio mette sul piatto 500 milioni di euro, 18 milioni per i capoluoghi per riqualificazione urbana e delle periferie. Per essere coerenti al bando abbiamo attivato virtuose e trasversali partnership con soggetti pubblici e privati che mettono insieme idee e progettualità per concorrere a coprire parte di queste con i fondi statali. Questo ha così movimentato progetti che attengono da un lato alla mobilità ciclabile alla viabilità e alla riqualificazione urbana e dall’altra a interventi di natura sociale. Risorse che valgono come moltiplicatore, perché gli interventi progettati arrivano a un monte di investimenti pari a 58 milioni di euro. Occorre molta attenzione verso le periferie, questo bando ci offre la possibilità di agire e procedere a importanti operazioni di rammendo urbano, consapevoli del fatto che è questione non solo urbanistica, ma anche politica, perché le periferie sono luoghi che possono diventare caldi e per vincere problemi e degrado la prevenzione è uno strumento fondamentale. Noi abbiamo speso energie per modulare un bando più efficace possibile, che vada nella direzione di offrire bellezza e opportunità ai cittadini”.
“Questo bando scaduto il 29 agosto ci ha impegnati a lavorare in un periodo di vacanze e voglio ringraziare la struttura comunale che ci si è dedicata e tutti i soggetti pubblici e privati che hanno risposto al nostro appello – dice ilo vice sindaco Enzo Del Vecchio – Non è un bando “ferragostano” che cela chissà quali macchinamenti, ma un bando che ci ha visto lavorare a ferragosto perché ha tempi strettissimi, per collettare progetti cantierabili e pronti da finanziare. Il programma ha infatti l’ambizione di strutturare un intervento integrato sulle periferie. Per fare questo e farlo in trasparenza ci siamo dotati di un avviso pubblico al fine di recepire la disponibilità di soggetti pubblici e privati. I progetti presentati sono stati tutti accolti, fatta eccezione di alcuni che erano fuori bando. La riqualificazione dal degrado, politiche sociali e la sicurezza sono le linee di azione portanti, che abbiamo cercato con uno studio preliminare per intervenire sulle periferie sensibili e che necessitavano di interventi invasivi, visibili, per recuperare sicurezza, qualità sociale e della vita e una mobilità importante che si lega a questi filoni. Siamo quindi partiti da un’analisi dello stato attuale, prendendo a bersaglio alcune situazioni e aree particolari come quella della mai istituita zona franca urbana, entro cui si animeranno tutti i progetti”.
Il complesso dell’intervento, come detto, non è solo legato ai 18 milioni che è la massima copertura statale prevista, ma alla movimentazione che arriva a 58 milioni di cui: 18 milioni in fondi statali, 2.310.000 milioni con risorse comunali, 300.000 euro di fondi Fas e 37.513.984 di risorse private. Nel dettaglio dei 18 milioni ci sono 1.055.000 per la mobilità ciclabile (completamento rete ciclabile in varie zone); 6.118.000 euro per la viabilità (Tiburtina, San Donato, Via Pantini e PUMS); per la riqualificazione urbana 6.827.000 euro (a Zanni, Borgo Marino, Fontanelle, San Donato, Città della Musica e Lungofiume); i rimanenti 4 milioni sono destinati ad interventi sociali che abbiamo non solo guidato con le esigenze del Comune ma anche iniziative e proposte del bando. Tutto il programma si regge su progetti conformi al Prg, specie quelli di Fontanelle, che con il recupero di tutti i piani terra delle abitazioni Ater per persone disabili risponde ad una doppia richiesta e a San Donato, dove nascerà, come ha proposto l’istituto Volta un incubatore occupazionale per giovani, un laboratorio per creare occupazione e opportunità. Un’occasione unica che ci consente non solo di creare, ma di entrare e migliorare il tessuto connettivo con la realtà cittadina e la comunità”.
“Ci sono 4 i milioni di euro per progetti di natura sociale e culturale – aggiunge l’assessore alle Politiche sociali Giuliano Diodati – Abbiamo accolto tutti i progetti accoglibili, in tutto 16, senza alcuna preclusione, abbiamo rinviato al mittente solo i progetti che erano fuori zona o fuori bando. Voglio ringraziare tutto il personale comunale che si è dedicato alla raccolta e alla costruzione materiale del bando e le innumerevoli entità del sociale e del mondo culturale, enti pubblici e privati che si sono subito rimboccati le maniche e che hanno davvero partorito elaborati di elevatissima qualità ai quali non abbiamo dovuto aggiungere e togliere nulla. Un grazie anche al presidente della Commissione Politiche Sociali che ha seguito il progetto passo passo”.
“IN effetti questo progetto è importantissimo e già da un anno abbiamo cominciato a lavorare su questi quartieri perché i 4 milioni che vanno al sociale vanno molto al di sopra – aggiunge il presidente Tonino Natarelli – Il fallimento delle politiche delle periferie è sempre dovuto al fallimento del coinvolgimento delle popolazioni. Da un anno noi abbiamo ripreso il coinvolgimento della comunità, ma siamo partiti col piede giusto, abbiamo le carte in regola perché sia un successo”.
“Abbiamo accolto con entusiasmo tale partecipazione – dice Maria Pia Lentinio dirigente dell’istituto Volta – vorremmo dotare il territorio di un’officina dell’occupabilità con dotazioni ecosostenibili a servizio dei giovani, sia degli studenti tutti di una rete di istituzioni scolastiche dai bambini delle scuole dell’infanzia ai ragazzi delle superiori nelle ore curricolari e nelle ore pomeridiane aprendola a tutti gli studenti universitari in corso e fuori corso e ci siamo già interfacciati con le università di Chieti e Teramo nell’ottica dell’orientamento e riorientamento. Lo scopo del progetto è costruire un luogo riconoscibile che produca occupabilità e che porti gli utenti a realizzare qualsiasi manufatto tecnologico e artistico. Un FabLab che nascerà in una palazzina, luogo di sintesi fra arte e tecnologia, umanesimo e scienza per produrre imprenditorialità creativa. Questo è il nostro sogno che potrebbe essere catalizzatore di realtà per migliaia di studenti e fare del Volta un riferimento valido per la città e il loro futuro”.
“Ringrazio l’Amministrazione che ha dato all’Ater l’opportunità di essere dentro un programma così ambizioso e che ci vede coinvolti nel quartiere di Fontanelle – Virgilio Basile, commissario dell’Ater – anch’io ho un sogno, vedere brillare gli alloggi Ater, purtroppo la carenza di risorse finanziarie non ci consente di far fronte a interventi minimali. Con il bando invece potremo fare qualcosa di più. Abbiamo ipotizzato di intervenire per realizzare alloggi per disabili nei piani terra di sei delle sette palazzine di Fontanelle, dove tale recupero è possibile. Un’idea che nasce dal fatto che sulla domanda di 3.300 alloggi di Pescara e su quella di 4.500 della provincia, abbiamo una domanda specifica per disabili pari a 170 appartamenti. Sull’abbattimento delle barriere stiamo cercando di intervenire noi, ma il progetto ci consentirà di ricavare 24 alloggi da 60-95 mq, utilizzando lo spazio dei porticati, togliendoli al degrado. E’ un’occasione che abbiamo colto al volo, riservandoci la possibilità, se si genereranno delle economie, di fare tutte e 7 le palazzine, si tratta davvero di un’occasione unica a cui siamo onorati di partecipare”.
“Uno sportello capace di dare risposte e aiuti, un front office a servizio di chi ha bisogno – è quello che Salvatore Mele della Caritas e Paolo VI illustra – Sportello, convertire il vecchio dormitorio dove irrogare servizi e offrire tutto quello che le famiglie chiedono. Un luogo dove dare risposte concrete al bisogno, ma anche dove promuovere ascolto”.