S.O.A., appello a sindaci abruzzesi: “Limitate botti e fuochi di fine anno”

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“I botti e i fuochi d’artificio di fine anno danneggiano la fauna e l’ambiente”, è quanto sostiene la Stazione Ornitologica Abruzzese che invita sindaci e gestori delle aree protette a vietare o almeno circoscrivere il loro utilizzo.

La nota di seguito della Stazione Ornitologica Abruzzese: 

“Si avvicinano le festività di Natale e di fine anno e con le stesse si ripeterà l’ utilizzo di ‘botti’ e di fuochi pirotecnici con le consuete notizie di cronaca relative ad incidenti e lesioni più o meno gravi. La Stazione Ornitologica Abruzzese ha predisposto un apposito documento tecnico per dimostrare i rischi e danni ambientali causati da tali attività ed in particolare il forte disturbo alle specie animali anche all’interno di Parchi e Riserve Naturali. Non è la prima volta che la S.O.A. interviene per esortare Sindaci ed Enti gestori di aree protette a vietare, o quantomeno ridurre e circoscrivere l’ uso dei fuochi pirotecnici, soprattutto nelle aree naturali più intatte d’ Abruzzo.

Nel 2017, grazie all’intervento della SOA, si riuscirono a vietare, almeno parzialmente, i fuochi d’ artificio a ridosso delle spettacolari Gole di Fara S. Martino e della Valle dell’ Orfento ma i divieti, ed i conseguenti controlli, divengono imprescindibili nell’ occasione delle prossime festività, la Stazione pertanto invita tutti i Sindaci ed Enti gestori delle aree protette d’ Abruzzo ad intervenire per vietare almeno l’ uso di quei botti e fuochi pirotecnici che per dimensioni, entità del rumore e gittata rappresenterebbero un grave rischio e disturbo non solo per l’ uomo.

Anche a Fara S. Martino, ad esempio durante l’anno in corso, è bastato il mancato e ripetuto intervento della SOA per ripetere la ‘tradizionale’ usanza di far esplodere i fuochi a ridosso delle rupi situate nel Parco della Majella abitate regolarmente da specie come l’ Aquila reale, il Falco pellegrino il Camoscio appenninico e tante altre.

Le tradizioni sono senza dubbio da salvaguardare e valorizzare perché rappresentano parte della nostra identità culturale ma vanno anche adattate alle nuove esigenze e normative come è normale che sia in una Nazione civile non a caso certe antiche usanze come l’utilizzo di tagliole o di bocconi avvelenati per uccidere volpi e lupi sono state vietate e dimenticate da molti anni…

Al fine di comprendere meglio l’entità dei problemi connessi a tali attività si allega un documento specifico del quale si riportano in seguito i punti salienti:

Secondo una statistica dell’allora Corpo Forestale dello Stato lo 0,5% degli incendi colposi in Italia dipende dai fuochi artificiali.
Per far comprendere la pericolosità dei fuochi d’artificio per gli incendi boschivi basterà citare che nel Canton Ticino in caso di siccità tali fuochi sono vietati”.

Leggi il dossier: Documento S.O.A._PERCHE BOTTI E FUOCHI D’ARTIFICIO SONO DANNOSI