La mancata vendita della farmacia di Filippone potrebbe portare il Comune di Chieti ad adottare la procedura di pre-dissesto: tagli alle spese, abolizione di agevolazioni, revisione delle tariffe dei servizi. Per Di Primio “un danno che va a colpire soprattutto i cittadini.”
“Si conoscano le conseguenze della mancata vendita della farmacia comunale, l’irresponsabilità di 4 consiglieri eletti in maggioranza e di quelli dell’opposizione obbliga il Comune a porre ogni rimedio possibile per non far sì che questo procuri maggiori danni ai cittadini”, così il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, dopo la bocciatura, in Consiglio comunale, della vendita della farmacia di Filippone. Ora bisogna colmare il disavanzo di oltre un milione di euro e i cittadini, prosegue il sindaco di Chieti, saranno i più penalizzati, nonostante, aggiunge, “lavoreremo per individuare la strada più corretta e meno onerosa per i cittadini stessi. Dovremo fare un scelta per rientrare da questo milione e tre: se farlo con un riequilibrio da gestire il tutto con il bilancio, oppure se arrivare a una procedura di pre-dissesto.” Scelta, quella della procedura del pre-dissesto, non remota anche se, spiega Di Primio, si sta lavorando per evitarla. Ma cosa comporta, un Comune in pre-dissesto, per i cittadini?
“I tagli dobbiamo farli da subito, – spiega Di Primio – abbiamo bloccato le spese per il fine anno non impegnate, dovremo incidere sulle agevolazioni, cancellare, ad esempio quelle sulla Tari, dovremo adottare nuove tariffazione per asili, mense, utilizzo degli impianti sportivi.” Di Primio è critico con i 4 consiglieri di maggioranza che hanno votato contro la vendita della farmacia comunale, definiti senza mezzi termini “traditori” e che “la politica la si fa non alle spalle dei cittadini.” Alle dimissioni, il sindaco aveva pensato molto poiché si è definito “disgustato dall’atteggiamento di taluni che pensano a difendere posizioni di parte e non gli interessi dei cittadini, ma quelli che hanno sempre votato, quelli che fino ad oggi hanno consentito a questa amministrazione di andare avanti e l’intera giunta, mi hanno dissuaso, poiché presentare le dimissioni voleva dire l’arrivo del commissario e questi non avrebbe pensato a come far gravare di meno sulle spalle dei cittadini quello che verrà, ma a far quadrare i conti e per far quadrare i conti il dissesto è la cosa migliore, nello stesso tempo la peggiore – conclude Di Primio – che si possa augurare alla città e ai cittadini”.
Il servizio del Tg8