Ha risposto alle domande dei magistrati il vice prefetto Angieri, interrogato nell’ambito dell’inchiesta bis sulla tragedia del resort di Rigopiano.
Salvatore Angieri, vice prefetto distaccato a Pescara, indagato insieme ad altre 6 persone nell’inchiesta bis, per depistaggio e frode processuale, sul disastro dell’Hotel Rigopiano di Farindola (Pescara), ha risposto alle domande del procuratore capo Massimiliano Serpi e del sostituto Andrea Papalia, ribadendo di avere agito in buona fede e sostenendo di avere eseguito le disposizioni. Il vice prefetto è giunto in Procura a Pescara, accompagnato dall’avvocato Ester Molinaro, che lo assiste insieme al legale Vincenzo Di Girolamo.
I sette indagati (oltre a Salvatore Angieri, l’ex prefetto Francesco Provolo, il viceprefetto distaccato Sergio Mazzia, e i dirigenti Giancarlo Verzella, Ida De Cesaris, Giulia Pontrandolfo e Daniela Acquaviva) devono rispondere dell’accusa di occultamento del brogliaccio delle segnalazioni, ricevute il giorno della valanga e della telefonata effettuata dal resort dal cameriere Gabriele D’Angelo per chiedere aiuto.