Circa 120 metri quadrati di estensione: tanto è grande la finta cupola dipinta nel 1828 da Venanzio Mascitelli in monocromo su tela, posizionata sul tamburo della chiesa del Duomo, cattedrale ancora danneggiata e in balìa delle intemperie.
Questa tela, prezioso patrimonio artistico della città, è crollata sotto le scosse del 6 aprile 2009, spaccandosi in 9 pezzi di varie dimensioni. La tela è ora al centro di un complesso lavoro di restauro affidato agli studenti dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila, già all’indomani del crollo coinvolti nel recupero dei frammenti grazie a un accordo con il ministero dei Beni culturali. Sono 12 gli allievi restauratori ancora impegnati nel trattamento in corso per il recupero dei primi due frammenti della tela. Un lavoro complesso e lungo, che è stato presentato in occasione dell’open day dell’Accademia, che ha già diplomato 13 studenti restauratori, come spiega il presidente Roberto Marotta. L’Aquila è un cantiere di restauro a cielo aperto, che dà agli studenti la possibilità di imparare sul campo.Il restauro della tela è solo agli inizi e costerà 100mila euro, in parte finanziati dalla fondazione Carispaq, ma i soldi non bastano ancora.