A Pescara, gli ex lavoratori interinali di Attiva hanno trascorso la giornata dell’8 marzo a vendere mimose in strada per autofinanziarsi. “Aspettiamo ancora il gettone di presenza dei consiglieri comunali.”
Nessuno dei consiglieri comunali di Pescara ha accolto l’appello del collega Piernicola Teodoro che, nello scorso Consiglio comunale straordinario per discutere proprio della situazione degli ex dipendenti di Attiva, aveva invitato i consiglieri comunali a devolvere il gettone di presenza (per la cronaca, 40 euro) agli interinali dell’azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti in città. 40 euro che sono arrivati solo da Teodoro. Gli ex di Attiva precisano di non volere l’elemosina, ma un gesto che deve essere fatto col cuore, e chiariscono che, se per i consiglieri 40 euro non sono gran cosa, loro, invece, ci campano una settimana. Gli ex lavoratori di Attiva proseguono la loro battaglia per il posto di lavoro, nella tenda proprio di fronte al Comune di Pescara. Hanno steso mutande, un… oggetto altamente simbolico della loro situazione, ma, dicono:
“Il sindaco vuole che le togliamo, per una questione di decoro. Nonostante la nostra situazione sia davvero indecorosa”.
La loro storia, intanto, è stata presa a cuore da studenti, insegnanti, preside dell’Istituto Alessandrini di Montesilvano, i quali organizzeranno un incontro, il prossimo 16 marzo, alle 10.30, all’Aurum di Pescara, proprio per tenere alta l’attenzione sulla vicenda degli interinali di Attiva. Intanto il picchetto continua, si attendono le decisioni a livello ministeriale, e anche, perché no, i gettoni di presenza dei Consiglieri comunali: basta scendere e attraversare la strada.