L’Aquila, mura urbiche. Di Stefano (Soprintendenza): ‘Entro il 2021 il recupero sarà completato’

Entro due anni sarà completato il lavoro di recupero delle mura trecentesche. La Soprintendenza ha quasi concluso le progettazioni: 5 milioni per i lavori nella zona dell’ex ospedale e a ridosso di Collemaggio e per l’illuminazione dell’intera cinta muraria.

Per chi percorre via della Croce Rossa di notte le mura urbiche recuperate e illuminate si aprono maestose e magiche. Un benvenuto nell’ingresso cittadino, un inno al ritorno alla vita. La cinta muraria dell’Aquila è una delle più estese d’Europa, sicuramente tra i pochi esempi in Italia di fortificazione trecentesca quasi integralmente conservata, ed è il primo monumento che la passata amministrazione volle subito recuperare dopo il terremoto del 2009. Ma tanti sono stati i danni comunque provocati essendo un’opera realizzata ‘a sacco’ nel Trecento. Primi interventi di restauro, consolidamento e valorizzazione già conclusi a opera della Soprintendenza, oggi le mura della città presentano dei tratti meravigliosamente recuperati e percorribili a piedi, grazie a un primo stanziamento di 8 milioni di euro dai fondi Por-Fers europei e altri 3 milioni e 300mila euro stanziati con la delibera Cipe n. 43 del 2012 che hanno permesso un importante stralcio di lavori di restauro.

Ma i lavori da fare sono ancora tanti, se ne sta occupando la Soprintendenza dell’Aquila insieme al Segretariato Mibac (che per l’occasione è stazione appaltante). Tra gli interventi in progetto, quello dell’illuminazione dell’intera cinta muraria. Grazie ai 5 milioni di euro stanziati, poi, da un’ulteriore delibera Cipe del 2018 entro i prossimi due anni la Soprintendenza conta di poter restituire alla città tutta la parte mancante delle mura.

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