Flash mob al grido di ‘Free Carola’ a Pescara. L’iniziativa, che si è svolta alla Nave di Cascella, sul lungomare, è stata promossa da Wwf, Legambiente e Libera.
L’evento è stato promosso contemporaneamente in quattro città – anche ad Ancona, Napoli e Palermo – con l’obiettivo di esprimere solidarietà a Carola Rackete e all’equipaggio della Sea Watch 3 e di chiedere la liberazione della comandante della nave. Una ventina le persone che, sfidando il gran caldo, hanno dato vita al sit in, andato avanti per circa mezz’ora.
“No muri, sì ponti”, si leggeva su uno degli striscioni. “Siamo convinti che si debba tenere presente la realtà – dicono il presidente di Legambiente Abruzzo, Giuseppe Di Marco, e il delegato regionale del Wwf, Luciano Di Tizio – Ci sono problemi legati ai cambiamenti climatici che non si possono risolvere con politiche di chiusura totale. Spesso all’origine dei fenomeni di migrazione non ci sono solo le guerre, ma anche i cambiamenti climatici. Il vero problema non sono i 42 migranti, ma i 46 gradi registrati in Francia”. “Il nostro appello – aggiungono – è rivolto al governo italiano e all’Europa, per un’azione di responsabilità, affinché si mettano in campo politiche serie sul tema della gestione e dell’accoglienza dei migranti, così da non creare una guerra tra poveri e da non lasciare scelte a un uomo solo al comando. In un momento in cui nessuno ha scelto, Carola Rackete ha scelto, assumendosi le responsabilità delle sue azioni, ma non può essere questo il modello”.