Capo cantoniere arrestato per truffa . Nei guai un Capo cantoniere della Provincia di Chieti accusato di svolgere attività personali durante l’orario di lavoro invece di essere in servizio.
Con l’accusa di truffa aggravata, peculato e falsità ideologica, il Gip di Lanciano, Massimo Canosa, ha disposto gli arresti domiciliari nei confronti di R.A., 53 anni, di Casoli, capo cantoniere della Provincia di Chieti. Il provvedimento cautelare è scaturito a seguito di pedinamenti con riprese fotografiche e video effettuate dalla squadra di polizia giudiziaria dei Carabinieri della Procura.
Secondo quanto è emerso dalle indagini, il Capo cantoniere dal 13 dicembre 2014 fino al 28 settembre scorso attestava falsamente di prestare regolarmente servizio mentre, in realtà, è stato trovato più volte ad aiutare la moglie nell’attività di edicola con rivendita tabacchi, oppure in casa propria a sbrigare faccende personali oppure in uffici pubblici utilizzando in alcune occasioni anche i mezzi della Provincia. Inoltre nel mese di gennaio 2015 si appropriava di legna custodita nel magazzino della Provincia e la trasportava a casa sua con i mezzi dell’ente. A seguito dell’indagine per la Procura sono emersi episodi ritenuti particolarmente gravi come la circostanza di un controllo del 13 dicembre 2014 quando l’indagato si accorgeva dei controlli della Pg e formulava alla Provincia una falsa domanda di congedo datandola il giorno precedente ma presentandola giorni dopo. In tal modo poneva in essere una condotta di depistaggio e inquinamento dell’inchiesta. la Procura ha rilevato inoltre, che il capo cantoniere ha continuato nel suo atteggiamento fraudolente anche dopo le perquisizioni negli uffici della Provincia e nella sua abitazione evidenziando una sfrontatezza e imprudenza davvero notevoli.