La protesta dei sindacati dei pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil per la manovra finanziaria del governo, che ha bloccato la rivalutazione degli assegni superiori ai 1.500 euro lordi mensili (circa 1200 euro netti), non si ferma.
In una nota sottoscritta da Orante Venti, segretario Spi Cgil della provincia dell’Aquila, Giovanni Guetti, coordinatore provinciale L’Aquila Fnp Cisl e Domenico Bevilacqua, segretario L’Aquila Sulmona Uilp Uil si ribadisce che con la protesta – con presidio domani, martedì 8 gennaio, alle ore 11 davanti alla prefettura dell’Aquila – si vuole sottolineare come, al di là delle dichiarazioni, il governo non ha bloccato gli effetti della legge Fornero, determinando invece un blocco dell’indicizzazione delle pensioni.
“Le ragioni della nostra protesta, proseguono i tre sindacalisti, consistono nello stato di disagio e di riprovazione dei pensionati per il grave e ingiustificato taglio della rivalutazione delle pensioni da 1500 euro lordi (1200 euro netti mensili) operato dal governo in occasione della Legge Finanziaria per il 2019”.
La rivalutazione delle pensioni per adeguarle all’incremento del costo della vita era stata conquistata attraverso un accordo sindacale con il precedente governo dopo ben 10 anni di blocco che aveva già duramente colpito i pensionati, in particolare quelli a basso reddito. Il governo in carica non ha neanche formalmente disdettato l’accordo in essere, ha totalmente operato con atto unilaterale, con il solo scopo di fare cassa (oltre 2,5 miliardi di euro) colpendo redditi già falcidiati negli anni scorsi e sui quali già grava, soprattutto nel Mezzogiorno e in particolare nella nostra provincia, la tassa occulta del mantenimento del figlio disoccupato o precario e l’aiuto alla sua famiglia. Si colpiscono con questa legge finanziaria persone che hanno lavorato una vita intera e che per motivi anagrafici sono quelle più deboli ed esposte, più indifese e bisognose di cure.
“Non possiamo non rilevare che con la stessa manovra si fanno condoni fiscali di cui si avvantaggiano quelli che eludono o erodono il fisco, vanificando così ogni seria lotta all’evasione fiscale, e si colpiscono i pensionati e i lavoratori dipendenti che pagano le tasse fino all’ultimo centesimo trattenute alla fonte. Siamo convinti che la manovra messa in campo dal governo sia iniqua, perché colpisce i più deboli e non riduce il peso del fisco a chi le tasse già le paga, e sia sbagliata perché non produce crescita, non crea lavoro, mette a rischio il futuro dei giovani. Invitiamo i pensionati e i cittadini a partecipare per sottolineare la situazione di difficoltà in cui versano migliaia di pensionati del nostro territorio già martoriato da una crisi di lavoro che è purtroppo lontana dall’essersi conclusa”.
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