Rinviata la decisione sulla legittimità della designazione dell’ex consigliere ed ex assessore regionale di Forza Italia, l’avvocato teramano Paolo Gatti, come giudice non togato della sezione regionale di controllo della Corte dei Conti. Un incarico retribuito con circa un milione di euro lordo per cinque anni, a spese della Regione.
Candidatura che ha provocato una spaccatura nel centrodestra (Lega e parte di Fi non d’accordo) e nelle opposizioni. Il presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, ha annunciato che nella prossima seduta della conferenza dei Capigruppo darà la risposta ufficiale sul quesito posto dal Movimento 5 Stelle nel corso dei lavori del Consiglio, secondo il quale “la designazione è illegittima perché sarebbe dovuta passare in Consiglio in attuazione dell’articolo 142 del regolamento secondo cui la conferenza dei capigruppo può delegare al presidente del Consiglio le nomine, ma non le designazioni che invece vanno votate dal consiglio”.
In sostanza, alla luce delle polemiche in seno alla maggioranza, è stata una soluzione per prendere tempo da parte del forzista Sospiri, firmatario del documento inviato per la nomina definitiva alla presidenza della Repubblica, che, stando alla Lega e parte del suo partito, ha agito, senza condividere la scelta, insieme al governatore, Marco Marsilio (Fdi), che ha voluto l’avvocato teramano. Dopo la riunione della conferenza dei Capigruppo di oggi, il capogruppo M5S conferma in una nota che “la procedura di designazione è sbagliata e la revoca in autotutela è l’unica soluzione percorribile”. “Dal nostro punto di vista – spiega Sara Marcozzi – non c’è margine per interpretazioni diverse rispetto a quanto ho esposto nel corso del Consiglio. Riteniamo che sia necessaria la revoca della designazione in autotutela, in modo da evitare il rischio di nullità della nomina e un eventuale danno erariale non indifferente alle casse della Regione, che altrimenti pagherebbe profumatamente una persona incaricata attraverso una procedura sbagliata e impugnabile”.