E’ stata sottoscritta stamani la convezione quadro denominata “Teramo Città Universitaria”.
Una collaborazione stabile e organica tra il Comune e l’Università con l’obiettivo non solo di garantire sempre maggiori servizi agli studenti ma soprattutto di fare dell’ateneo teramano il volano di sviluppo principale del territorio. E’ quella che oggi si è concretizzata nella firma dell’accordo quadro tra i due enti per “Teramo città universitaria” , che proseguendo nel solco del percorso già avviato con i progetti in campo e con quelli che potrebbero essere sviluppati all’interno del Recovery, si pone l’obiettivo di mettere in campo progetti di formazione, istruzione e politiche del lavoro, lo sviluppo e il trasferimento di innovazioni, studi organizzativi e aziendali, la cooperazione internazionale e la promozione di una cultura di pace, l’individuazione di servizi, iniziative e tariffe a favore degli studenti, lo sviluppo territoriale in ambito comunale, l’utilizzo di strutture di rispettiva proprietà per iniziative condivise o patrocinate.
“Oggi è una giornata storica per i rapporti tra la città e l’università e tra l’ateneo e la sua città – ha sottolineato il sindaco Gianguido D’Alberto – oggi, infatti, firmiamo un accordo con cui la città si riappropria definitivamente della propria università. Si tratta di un contenitore che verrà poi declinato con tutta una serie di iniziative e contenuti. E per questo non posso che tornare a sottolineare come tra le priorità ci sia quella di ripristinare immediatamente i fondi per il recupero dell’ex manicomio. Soddisfazione è stata espressa anche dal rettore Dino Mastrocola. “L’università vuole interagire sempre di più con la propria università – ha commentato – e la sottoscrizione dell’accordo quadro va in questa direzione. L’idea principale è che l’università può essere il volano anche dell’economia, non solo attraverso la formazione e la ricerca, portando cinquemila ragazzi a Teramo, ma anche trasformando l’ateneo in un centro di incubazione di imprese e start up, soprattutto in questa fase economica che stiamo vivendo”.