Pescara: i lavoratori di Attiva occupano la Sala Consiliare del Comune. In presidio da due mesi sono andati via solo alle 23.15 dopo le ‘rassicurazioni’ del sindaco in merito ai percorsi formativi.
Il portavoce dei lavoratori Manolo, ha riferito al Tg8 delle 19.30, l’occupazione della Sala Consiliare fino a quando gli amministratori non emaneranno una nota ufficiale del Comune nella quale si precisa che i tirocini per la formazione di nuovo personale addetto alla pulizia della città, non partiranno prima che la loro vertenza trovi una soluzione. I lavoratori temono in particolare, che con l’ingresso di nuovi elementi da destinare nel periodo estivo alla raccolta del pattume, si crei ulteriore confusione ad una situazione già di per se ingarbugliata.
ULTIM’ORA DALLA SALA DEL CONSIGLIO
Alle ore 23.18 gli interinali lasciano l’aula del consiglio, scortati dalla polizia e ‘rassicurati’ da un colloquio avuto col sindaco.
Questa la cronaca di una lunga serata da Palazzo di Città.
Dopo oltre due ore di stati d’animo agitati, cori, slogan intorno alle 21.30 c’è stato il confronto (inevitabilmente dai toni a dir poco incandescenti) tra gli ex interinali barricati nell’aula del consiglio e il sindaco Alessandrini. Sono state proprio le parole di quest’ultimo, rivolte a tutti gli ex lavoratori Attiva e all’avvocato Di Paolo anche lui presente in aula, a placare gli animi, o almeno a provarci stavolta però senza mezzi termini: il primo cittadino ha garantito, infatti, ‘che finchè non arriverà il parere del ministero nessun percorso formativo verrà avviato’. Di fatto, così dicendo il sindaco ha voluto ribadire quantomeno che l’amministrazione comunale intende davvero fare tutto il possibile per individuare una soluzione che vada incontro alle aspettative di questi 65 padri di famiglia. Una esasperazione quella sfociata nell’occupazione della sala consiliare di questa sera frutto di due mesi di rinvii, promesse disattese e tavoli tecnici sfociati ogni volta in una richiesta di pareri terzi quasi a demandare decisioni che, forse, la politica avrebbe potuto più celermente individuare. Cervelli comprensibilmente andati in tilt anche per la sempre più insistente voce ( da noi anticipata ieri in un articolo ) secondo la quale il Comune avrebbe offerto, a breve, ai 65 senza lavoro e senza stipendio la ‘soluzione’ tampone dei percorsi formativi fermamente e sempre rifiutati da lavoratori e loro legali. Un ennesimo schiaffo, un affronto insopportabile che ha spinto gli interinali ad alzare il tiro dello scontro anche nella ‘sola’ speranza di esser ascoltati e rassicurati quantomeno sulla ‘vicenda percorso formativo’. Mentre vi scriviamo, alle 23.25, il presidio ha lasciato l’aula per tornare in quella tenda zuppa di pioggia e angoscia.