Cervi, lupi, orsi e cinghiali a spasso per le vie di città e paesi d’Abruzzo. Montesilvano non è l’unico caso di animali selvatici sempre più spesso nei centri abitati.
Purtroppo è finita male la storia del giovane cervo (nella foto sopra di Pasquale Cacciacarne) notato, negli ultimi giorni, in una zona collinare al confine tra Pescara e Montesilvano. L’esemplare, un maschio di circa 1 anno, e’ stato investito, ieri sera, da un’automobile lungo via De Gasperi. In base a una prima ricostruzione, l’automobilista si e’ trovato il cervo di fronte in piena curva e non ha potuto far nulla per evitare l’impatto. Il conducente della vettura non ha riportato conseguenze. Sul posto sono intervenuti gli agenti della polizia stradale di Pescara per i rilievi della del caso. Il servizio veterinario della Asl ha provveduto alla rimozione della carcassa del cervo. La Forestale ha cercato in tutti i modi di individuare il cervo, ma non è facile per un animale che percorre decine di chilometri in poco tempo. Così, non abituato ai fari delle auto e probabilmente disorientato dalle luci, non è riuscito a schivare la vettura ed il giovane cervo ha trovato la morte lungo la strada per Montesilvano. Questa è la stagione dell’amore per i cervi e probabilmente l’esemplare, emarginato dal gruppo, ha perso l’orientamento finendo nella città rivierasca.
Secondo l’esperto, Augusto De Sanctis, è raro ma non improbabile che un cervo scenda fino al mare. Solo qualche tempo fa, il cinghiale che aveva raggiunto la spiaggia di Pescara, e anche in quel caso l’incursione dell’animale in città era finita male, con la morte del cinghiale.
“Non sono gli animali selvatici a invadere il nostro territorio – spiega De Sanctis – ma siamo noi che abbiamo invaso il loro, con un’antropizzazione spesso senza regole. Così sempre più spesso cervi, orsi, lupi raggiungono le zone abitate. Più frequente vederli passeggiare in paesi montani, meno nella città altamente antropizzate, ma comunque accade. Ecco perché serve un piano di gestione della fauna che rappresenta un unicum in una regione come la nostra e un formidabile potenziale turistico, dal momento che sempre più persone sono attratte dall’idea di incontrare e vedere un animale selvatico nei nostri parchi. Occorre gestire il territorio e difendere questi animali, per una convivenza pacifica con l’uomo. E’ vero – prosegue De Sanctis – che ci sono incursioni in allevamenti, come il lupo che ha divorato le pecore di un agricoltore di Abbateggio, ma convivere si può, con scelte oculate da parte degli enti preposti. Da due secoli a questa parte, il lupo, in Europa, non ha mai aggredito un uomo. Anche per prevenire incidenti stradali, occorre, soprattutto in una regione come la nostra, pensare a ecodotti lungo le arterie più esposte al passaggio di animali selvatici, per tutelare la sicurezza degli automobilisti e degli animali”.
De Sanctis fa riferimento ad altri avvistamenti in Abruzzo, come, ad esempio, un lupo che è stato segnalato a valle, nei pressi di Mozzagrogna, vicino Lanciano. Ed è un fenomeno, questo degli animali selvatici che fanno incursione nei centri abitati, in crescita. Soprattutto nella regione verde d’Europa, la convivenza tra lupi, orsi, cervi, ed altri animali selvatici e uomo deve essere possibile, perché rappresenta la forza dell’Abruzzo, terra dei parchi e della natura protetta.
Il servizio del Tg8: