Roberto Mucciante, accusato di aver ucciso nel 2018 il vicino di casa Salvatore Russo, è stato condannato a 16 anni dal Tribunale di Pescara.
Condannato a 16 anni di reclusione Roberto Mucciante, il 53enne arrestato il 25 aprile del 2018, a Pescara, con l’accusa di avere ucciso, con 38 coltellate, il vicino di casa Salvatore Russo, muratore di 58 anni.
La sentenza del gup Elio Bongrazio, nel processo con rito abbreviato, è arrivata nel pomeriggio, dopo che in mattinata il pm Luca Sciarretta aveva chiesto una condanna a 20 anni di carcere, contestando all’omicida le aggravanti della crudeltà e dei futili motivi. Il gup ha riconosciuto l’aggravante dei futili motivi, ma non quella della crudeltà. Sul calcolo della pena ha inciso il ricorso al rito alternativo, che prevede uno sconto di un terzo della pena e la diminuente della parziale incapacità di intendere e di volere dell’imputato al momento del fatto.
I familiari della vittima, presenti al momento della lettura della sentenza, hanno reagito con urla di rabbia e lacrime. Il giudice ha anche condannato l’imputato al pagamento, a titolo risarcitorio, di una provvisionale di 75mila euro a favore della moglie della vittima, di 45mila euro a favore dei figli e di 15mila euro a favore della sorella.
I familiari, costituitisi parte civile, erano assistiti dagli avvocati Andrea Cocchini e Alessandro Dioguardi, che si sono fatti interpreti del dolore dei loro assistiti, ma hanno scelto di non commentare la sentenza prima del prossimo 30 novembre, quando saranno rese note le motivazioni. La difesa era invece rappresentata dai legali Gianluigi Amoroso e Clara Di Sipio, che nella loro arringa avevano chiesto l’esclusione di entrambe le aggravanti. L’omicidio avvenne nel garage di un condominio, all’angolo tra via del Circuito e via Pian delle Mele, dove vivevano sia Mucciante che Russo, rispettivamente al primo e al secondo piano. Mucciante uccise il vicino di casa perché disturbato dai rumori a suo dire provenienti dall’appartamento della vittima.