Omicidio Nereto: reazioni di sgomento e incredulità per la morte di Mihaela Roua.
Incredulità e sgomento attanagliano amici e parenti di Mihaela Roua, la 32enne rumena uccisa coltellate dal connazionale 36enne, compagno e padre della bimba di appena 6 anni della giovane coppia. Tre le vite distrutte, di cui una annientata per un impeto di gelosia, in una famiglia all’apparenza normale e felice, dicono i conoscenti, che dal 10 settembre risultava residente a Nereto, dopo essere stata per anni a Corropoli. L’acquisto dell’appartamento al quarto piano in viale Europa avrebbe dovuto coronare un sogno d’amore e invece quell’agognato focolare domestico si è trasformato nella scena di un crimine, che ha sconvolto un’intera comunità.
Nelle foto in basso il condominio in cui è avvenuto il femminicidio:
“Siamo increduli di fronte all’ennesimo femminicidio registrato dalle cronache”, ha dichiarato Daniele Laurenzi, sindaco di Nereto. “La violenza lascia sempre senza parole, ma in questo momento, come sindaco, mi sento di esprimere vicinanza alla bimba della coppia, che ha perso praticamente entrambi i genitori. A Nereto tra l’altro abbiamo recentemente inaugurato una panchina rossa in piazza Cavour con una targa in ricordo di tutte le vittime di femminicidio. Certamente proclameremo il lutto cittadino per esprimere solidarietà a questa giovane mamma, in attesa di sapere se i funerali si celebreranno a Nereto o in Romania”.
Nelle foto in basso la panchina rossa di piazza Cavour a Nereto:
E proprio dalla Romania arriveranno i genitori di Mihaela, che si sono subito messi in viaggio, non appena sono stati raggiunti dalla notizia della tragedia, consumatasi nel primo pomeriggio di ieri (mercoledì 9 ottobre 2019).
“Mihaela era una ragazza solare, speciale, un’infaticabile lavoratrice”, la ricordano così, con la voce rotta da un pianto doloroso, amici e conoscenti che in viale Europa sono accorsi numerosi per portare un fiore o una candela in omaggio alla memoria della 32enne, proprio davanti al portone della sua abitazione, dove un palloncino rosso ondeggia alla brezza di una calda giornata autunnale.
“Mihaela viveva per sua figlia e la bimba era legatissima alla sua mamma. Chi avrà il coraggio di dire alla piccola che la sua mamma non c’è più?”, singhiozza un’amica.
La bimba era a scuola, quando si è consumata la tragedia. Quando è scesa dallo scuolabus la sua mamma non c’era e la piccola è stata accolta in casa di amici.
“In queste ore siamo stati occupati con assistenti sociali e psicologi e già è stato contattato il Tribunale dei minori dell’Aquila per le pratiche burocratiche che inevitabilmente dovranno essere espletate”, ha dichiarato il sindaco Laurenzi.
Tutto quanto in attesa che i nonni materni arrivino dalla Romania e che magari trovino loro le parole giuste per dire alla piccola che l’adorata mamma non c’è più.
Il collegamento in diretta con il Tg8 delle ore 14.00:
In riferimento al femminicidio di Nereto, il segretario del Pd Abruzzo Michele Fina dichiara: “Ancora l’omicidio di una donna, per mano del suo compagno, insanguina il nostro paese e, in quest’ultima occasione, ancora una volta la nostra regione. La quantità e l’efferatezza di questi episodi indicano una guerra civile che vede da una parte una cultura gretta ed oppressiva ancora troppo radicata e dall’altra le donne e gli uomini che lavorano per emanciparsene. Il Pd è schierato con questi ultimi con tutta la determinazione e la forza possibile. Bene ha fatto la senatrice Valente, Presidente della Commissione su femminicidio, a chiedere al Governo un significativo impegno economico nella prossima legge di Stabilità. La Commissione sta svolgendo un lavoro di grande efficacia, per questo la senatrice Valente sarà con noi il 4 novembre in una grande iniziativa contro il femminicidio che terremo proprio a Nereto.
Bisogna investire di più nella completa applicazione delle leggi contro questi crimini ma bisogna, sopra ad ogni cosa, ingaggiare una battaglia culturale senza quartiere. La proposta di legge per la parità salariale tra donne e uomini presentata in questi giorni, a prima firma On. Chiara Gribaudo, è una tappa fondamentale ed urgente di questa battaglia. Di fronte alla violenza lo Stato deve rispondere con le tutele, i giusti diritti, il rispetto della dignità e l’emancipazione degli uomini e delle donne”.