L’attrice pescarese Morena Gentile è la protagonista del cortometraggio di Scarchilli, proiettato lo scorso 19 ottobre alle Festa del Cinema di Roma.
Grande emozione e tanti applausi alla proiezione di “Storie di straordinaria ordinarietà”, cortometraggio con la regia di Giancarlo Scarchilli e interpretato da Morena Gentile e Claudio Bigagli.
Tra il pubblico c’erano Claudio Risi, Claudio Botossi, Margherita Tiesi, Lucrezia Massari, Anna Ferraioli Ravel, Steve della Casa, Massimo Spano, Filippo Ceccarelli, Rita Statte, Chiara Baratta, Simona Borioni e Gabriele Andreoli; molto apprezzati gli interventi della senatrice Alessandra Maiorino, membro della commissione dei diritti umani e commissione di inchiesta sul femminicidio, e di Stefania Pizzonia, presidente dell’associazione Le 9 studi e ricerche, che hanno riportato l’attenzione sulla gravità del fenomeno della violenza sulle donne, dovuta alla mancanza di prevenzione e ai ritardi dell’Italia sull’argomento, affrontato nel cortometraggio in modo delicato ed efficace.
“Storie di straordinaria ordinarietà” è un cortometraggio diretto da Giancarlo Scarchilli e tratto dal racconto “Malamore”, scritto dallo stesso regista. Distribuito da Première film e prodotto da Antuka Productione & New Investment, il corto di Scarchilli è un affresco della società.
Scrive il regista Giancarlo Scarchilli: “È il racconto di un quartiere e della sua variegata umanità attraverso 9 significative, divertenti ed emblematiche storie. I temi trattati sono dissimili tra loro e compongono un affresco della nostra società. I toni variano con gli argomenti che si affrontano. Si passa da quelli ironici e leggeri della commedia a quelli passionali e coinvolgenti del dramma. In sintesi, la vita; con le reazioni dell’essere umano coinvolto nel racconto e gli accadimenti che lo riguardano. Questo primo capitolo tratta del rapporto di coppia e delle difficoltà che si hanno nell’accettare che una storia d’amore possa finire”.
A vestire i panni della protagonista è l’attrice pescarese Morena Gentile, ospite della trasmissione “Il cinematografo” di Marzullo, nella puntata che andrà in onda sabato 26 ottobre in seconda serata su Rai1 e incentrata sul Festival del Cinema di Roma, in programma dal 17 al 27 ottobre 2019.
“Lavorare con Claudio Bigagli è stato bello e intenso: è un attore molto stimato e delizioso, compagno di viaggio in questo racconto che parla della difficoltà del rapporto di coppia oggi”, ha dichiarato l’attrice Morena Gentile, parlando del suo ultimo lavoro nel cortometraggio “Storie di straordinaria ordinarietà” di Giancarlo Scarchilli. “Io ho interpretato Laura una donna in crisi. Il motivo è il comportamento ossessivo di controllo che Stefano, il suo uomo, vuole sempre esercitare su di lei. Dopo l’ennesima discussione, Laura decide di chiudere il suo rapporto di coppia. Lui sembra accettare, senza fare drammi quella decisione, ma è solo una calma apparente.
L’anno scorso il Festival del Cinema di Roma l’ho vissuto da spettatrice un po’ privilegiata, perché stavo già lavorando al cortometraggio con Giancarlo Scarchilli che presentò (“The king of Paparazzi”); oltre a questo film documentario ho visto anche quello fatto su Vittorio Gassman. Naturalmente quest’anno è stata un’emozione diversa, avendo vissuto il festival da protagonista. È bello osservare una sala piena, con gente accorsa per vedere un tuo lavoro. Dato il tema toccato e come questo abbia colpito il pubblico, è stato a dir poco emozionante: venti secondi di silenzio prima di un intenso e prolungato applauso. Non era il solito applauso che inizia subito alla fine di una proiezione, il pubblico era ancora dentro il dramma della storia. E questo è bello. Rivedendomi nel corto di Scarchilli, devo dire a cuore aperto che Laura è riuscita a far emozionare Morena. È stato bello fare la protagonista di un lavoro così intenso e necessario per la realtà che stiamo vivendo oggi e da un punto di vista personale/professionale per me è stato gratificante lavorare con un regista che aveva diretto nei suoi film Ornella Muti, Sabrina Ferilli, Cristiana Capotondi. In questo momento sono impegnata con un laboratorio cinematografico e non ho molto tempo per seguire molti eventi, ma oggi con gran piacere mi sono divertita nel partecipare ad un “flash mob” in via Veneto per ricordare gli anni della dolce vita.
Da ragazza sono stata finalista a Miss Italia su Rai Uno. Ho deciso di allontanarmi dal mondo dello spettacolo per un periodo della mia vita; ho fatto l’imprenditrice, però ho sentito subito dopo il richiamo della recitazione e umilmente ho ripreso a studiare. Dopo due anni di stage e master mi sono sentita pronta e ora eccomi qua.
Il cinema è ogni cosa, è forma d’arte. Dal mio punto di vista, di attrice, il cinema è vivere, morire, ridere, piangere e sorridere; è farti amare e innamorarti di tanti personaggi diversi che trasmettono un arcobaleno di emozioni. Il cinema è il luogo della memoria, dove spesso, senza renderti conto, trovi parte di te; dove riesci a commuoverti, a pensare e metterti in discussione, a scoprire te stesso.
Mi piacciono tutti i generi, ma prediligo di più la commedia e il dramma. Sono due generi completamente opposti, ma dal mio punto di vista riescono in modo diverso a descrivere e approfondire in modo più intenso l’animo umano”.