Teramo, marcia funebre dei sindaci. Le aree interne del Gran Sasso, nel Teramano, dimenticate nella legge del cratere. I primi cittadini passano al contrattacco e marciano per protesta.
Il lungo serpentone, partito dalla Piazza del Municipio di Colledara si è snodato per circa sei chilometri fino al piazzale antistante il Santuario di San Gabriele. Il territorio del Teramano alle prese con i danni delle nevicate di metà Gennaio, a cui si sono aggiunti gli eventi sismici, chiede maggior attenzione e considerazione da parte del Governo centrale e delle Istituzioni locali. La manifestazione che ha visto la partecipazione dei sindaci dei comuni interessati, con indosso la fascia tricolore, e circa 500 persone, è stata organizzata dal comitato #Cratere Trasparente. Il corteo ha visto la presenza di una bara portata a spalla ed un carro funebre , metafora di un territorio che sta lentamente morendo. “Non lasciate che questo sia il nostro futuro” si legge su uno striscione in testa al corteo. Alla manifestazione hanno aderito anche i Comuni che sono già nel cratere, come Castelli e Tossicia per ribadire che ci sono tante altre criticità sul territorio non affrontate: lo stato precario di infrastrutture, viabilità, economia e il preoccupante fenomeno dello spopolamento. A Colledara sono 71 gli edifici privati inagibili, a fronte, per esempio, dei 45 di Campli: e sugli sfollati, oltre il 3,3 per cento della popolazione di Isola del Gran Sasso è stata sgomberata perché la propria abitazione non era più sicura. Ai danni del sisma, in questa zona si aggiungono quelli del maltempo e dell’interruzione dell’energia elettrica, con Comuni arrivati a non avere la corrente per quasi 10 giorni. La manifestazione ha posto al centro dell’attenzione anche i disagi dei Comuni che ancora non sono inseriti nel cratere sismico, come Isola del Gran Sasso, Colledara, Castel Castagna, Fano Adriano, Pietracamela, Penna Sant’Andrea e Basciano. E’ stata una sorta di prova generale in vista della manifestazione prevista a Roma il Prossimo 2 marzo davanti al Palazzo del Governo.