Pescara, la richiesta di aiuto delle donne venezuelane. Le donne anti Maduro a Pescara per ricordare che il Venezuela sta morendo. Il sostegno e la vicinanza della commissione Pari Opportunità della Regione Abruzzo. Numerose le testimonianze delle donne venezuelane per documentare la gravissima situazione di violazione dei più elementari diritti umani che si sta perpetrando in Venezuela.
“Il Venezuela sta morendo, è sotto l’assedio di un narco-regime caratterizzato dalla violazione sistematica dei più elementari diritti umani e per questo occorre che la comunità internazionale intervenga al più presto”. Così Maria Claudia Lopez, esponente dell’associazione Veneuropa, che conduce un’attività di lobbying istituzionale nei vari Stati del nostro continente, ieri a Pescara nel corso dell’incontro organizzato dalla presidente della commissione Pari opportunità della Regione Abruzzo, Gemma Andreini e dalla Consigliera di Parità regionale, Alessandra Genco, alla presenza di circa venti donne, tra esuli ed esponenti di associazioni venezuelane che si oppongono al governo chavista di Nicolas Maduro. In Venezuela, in particolare nelle ultime settimane, sono in corso gravi turbolenze e una dura repressione da parte del governo. Lopez ha ricordato “le prigioniere politiche, le mogli degli esponenti dell’opposizione, che continuano da sole le battaglie dei loro mariti arrestati, le tante donne violentate e torturate, le madri che faticano a trovare cibo e farmaci per i propri figli” e ha invitato “a superare lo stereotipo delle donne venezuelane belle e talvolta compiacenti, perché le donne in Venezuela stanno svolgendo un ruolo fondamentale, con grande coraggio, nella lotta in difesa delle proprie famiglie, della propria libertà e dei diritti umani”.
Andreini ha spiegato che “questo incontro vuole essere solo un punto di partenza e il nostro obiettivo è quello di fare rete, per creare massa critica e portare a livello nazionale la battaglia delle donne venezuelane che nel loro Paese stanno vivendo una situazione allucinante e drammatica. Per questo – ha proseguito la presidente della commissione regionale Pari opportunità, mentre sullo schermo scorrevano le immagini di donne vittime della repressione in Venezuela – daremo vita a molte altre iniziative”. Genco ha aggiunto che “in Venezuela tutta l’opposizione è in galera, c’è una situazione di violenza e di terrore, con la gente che ha paura di uscire in strada e dunque c’è bisogno di far arrivare la voce di chi resiste nei luoghi che, a livello internazionale, hanno la possibilità di incidere”. Altre donne, costrette a lasciare il Venezuela, hanno raccontato le proprie esperienze. Mirella, che è dovuta tornare a Pescara dopo 44 anni vissuti nel Paese sudamericano, “dove mi sono realizzata”, lamenta una scarsa capacità di comprensione “dei sacrifici fatti e di quanto sta avvenendo in Venezuela” da parte degli italiani. Maria Fernanda, con le lacrime agli occhi, ha spiegato di essere scappata non avere nessuno a Pescara, “a parte i figli piccoli e il compagno italiano” e ha raccontato che “i suoi figli per quasi 5 anni non hanno potuto bere latte perché non c’era”.
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