Prosegue in Abruzzo la campagna di vaccinazione anti Covid. Si registra una carenza di vaccini. Le novità della somministrazione. Intanto l’Abruzzo potrebbe tornare in zona arancione.
Ad oggi sono disponibili in Abruzzo oltre 5.600 dosi di vaccino AstraZeneca adatto però solo per gli under 55 enni quindi non adatto per la fascia maggiormente colpita e più a rischio ovvero quelle degli ultra 80 enni. Per questi ultimi sono disponibili oltre 10.500 dosi del vaccino PfizerBiontech. Intento venerdì prossimo la Cabina di Regia Nazionale deciderà se l’Abruzzo tornerà in zona arancione e al momento è l’ipotesi più concreta vista l’impennata dei nuovi positivi.
Da aggiungere che è stato reso noto, sempre in merito alla campagna di vaccinazione che in base alle attuali conoscenze scientifiche la somministrazione del vaccino anti-Covid AstraZeneca “non può essere raccomandata né controindicata alle donne in gravidanza e in fase di allattamento. La somministrazione del vaccino potrà essere effettuata solo successivamente all’analisi, caso per caso con la figura professionale sanitaria di riferimento, dei potenziali rischi e dei potenziali benefici per la madre, il feto e il neonato”. L’indicazione è contenuta nella nota informativa al modulo di consenso, allegata alla nuova circolare del ministero della Salute ‘Aggiornamento vaccini disponibili contro SARS-CoV-2/COVID-19′. Inoltre, “non è noto se COVID-19 Vaccine AstraZeneca – si legge – sia escreto nel latte materno”.
“La verifica dello stato di salute e/o di patologia anche in occasione della seconda somministrazione” del vaccino anti-Covid AstraZeneca “si pone quale elemento imprescindibile per la decisione di procedere alla vaccinazione da parte del personale sanitario”. E’ quanto indica la nuova circolare del ministero della Salute ‘Aggiornamento vaccini disponibili contro SARS-CoV-2/COVID-19 e chiarimenti sul consenso informato’. “In ragione di ciò si legge nel documento – è necessaria una verifica da parte del personale sanitario preposto alla vaccinazione in merito ad eventuali modificazioni dello stato di salute e/o di patologia intercorse dopo la somministrazione della prima dose, ivi compresi eventuali reazioni avverse e/o effetti collaterali, da annotarsi nella scheda anamnestica”. In merito al consenso informato, inoltre, la manifestazione di consenso sottoscritto in occasione della somministrazione della prima dose è valida per tutto il ciclo vaccinale, comprensivo di prima e seconda dose. Non è pertanto necessario compilare nuovamente il modulo di consenso all’atto della seconda dose vaccinale.
L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) “raccomanda che la seconda dose del vaccino AstraZeneca dovrebbe essere somministrata idealmente nel corso della 12/a settimana (da 78 a 84 giorni) e comunque ad una distanza di almeno 10 settimane (63 giorni) dalla prima dose”. L’indicazione è contenta nella nuova circolare del ministero della Salute ‘Aggiornamento vaccini disponibili contro SARS-CoV-2/COVID-19’. Il vaccino, secondo gli studi di fase 3, ha mostrato un’efficacia del 62,1%. Garantisce inoltre, secondo quanto affermato dall’azienda, una copertura “del 100%” contro malattia grave e rischio di ospedalizzazione.