La ricostruzione nel cratere sismico è arrivata al 50%, con punte che sfiorano il 70% ma anche situazioni che raggiungono appena il 15% nei Comuni colpiti anche dal terremoto del 2016.
La ricostruzione ha preso il via e l’Ufficio speciale per la ricostruzione dei Comuni punta a concludere entro 5 anni l’istruttoria delle pratiche dentro il cratere sismico per quanto riguarda la ricostruzione privata. Intanto però tante le problematiche da risolvere, come le centinaia di giacenze che hanno portato ad accumulare pratiche per mezzo miliardo di euro dentro il cratere e 600 milioni per i Comuni fuori cratere.
Da gennaio di quest’anno l’Usrc ha accentrato la gestione delle pratiche di quelle aree omogenee meno virtuose, nelle quali la ricostruzione era ferma praticamente ferma.
Altri problemi e potenziali rallentamenti arrivano con la nuova fase interlocutoria tutta da ricostruire con l’esecutivo appena confermato. I Comuni del cratere sismico sono in attesa di conoscere il nuovo sottosegretario con delega alla ricostruzione, non ci sono ancora certezze sulla riconferma di Vito Crimi.
Tra le criticità da affrontare al più presto, c’è l’accavallamento delle norme dei due crateri 2009 e 2016, che crea gravi vuoti normativi. Mercoledì prossimo 11 settembre il titolare dell’Usrc Raffaello Fico incontrerà il commissario straordinario del sisma Farabollini.