Picciano: ancora polemiche in Comune. Prosegue a Picciano lo scontro tra il Sindaco e gli esponenti delle forze di minoranza. In una nota a firma del Consigliere Di Giovacchino si segnala che nell’ultimo consiglio comunale il dibattito si è surriscaldato quando sono stati affrontati i punti all’ordine del giorno riguardanti la mozione di revoca del regolamento concernente l’accesso da parte dei consiglieri agli atti amministrativi e il loro diritto ad estrarne copia, quindi la risposta a due precedenti interrogazioni.
“Il sindaco Enzo Catani e la sua maggioranza – riferisce Antonio Di Giacomo, capogruppo della lista Picciano Democratica – hanno respinto la nostra mozione di revoca integrale del regolamento sull’accesso a tutti gli atti del Comune, persistendo cocciutamente nel voler mantenere in vita un atto normativo diffusamente screditato dal Difensore Civico Regionale, cui ci eravamo già rivolti, per le sue carenze in termini di trasparenza, democrazia e legalità, per di più di recente superato dal decreto Madia sulla riforma della p.a. Come annunciato, ritenendo che visibilità amministrativa, rispetto della legge e diritti dei cittadini siano beni da tutelare in ogni sede e momento, invieremo la delibera di convalida al Ministero dell’Interno e al Signor Prefetto, cui abbiamo in precedenza spedito il regolamento in questione, secondo le indicazioni del Difensore Civico Regionale. Certamente il Sindaco, la sua maggioranza e, purtroppo, l’intera Picciano, non ne guadagneranno in immagine.”
“Abbiamo presentato dallo scorso settembre – aggiungono i consiglieri Mario Di Giovacchino e Mattia Giuliani – due interrogazioni con la prima delle quali, nel corso del consiglio, specificatamente abbiamo preteso di conoscere le mansioni attuali di un dipendente assunto per un servizio successivamente soppresso perchè esternalizzato dall’amministrazione in carica e, subito dopo, con quali modalità un bene mobile del patrimonio comunale sia finito presso l’abitazione di un privato. Nelle due richieste non vi è nulla di scandaloso, sopra tutto se si è agito con correttezza, ma al riguardo il sindaco ha risposto in modo molto evasivo e, nella seconda ipotesi, si è defilato da ogni attribuzione scaricando qualsiasi responsabilità sull’ufficio tecnico e sulla ditta appaltata che ha eseguito i lavori da cui è sortito il bene oggetto dell’interrogativo. Abbiamo perciò anticipato in pubblica seduta, conclude la nota, che invieremo i quesiti e le mancate risposte presso le sedi più opportune e competenti, chiedendo l’assunzione dei necessari adempimenti.”