Gli studenti dell’istituto di istruzione superiore Patini-Liberatore di Castel di Sangro sono stati protagonisti di una giornata di commemorazione dello sterminio nazifascista e dell’occupazione tedesca durante la Seconda guerra mondiale.
Venerdì 13 dicembre 2019 al teatro Tosti di Castel di Sangro è stata inaugurata la mostra “Campioni della memoria”, curata da Paolo Allegretti, che con la sua esposizione racconta la storia di 50 atleti sportivi deportati nei campi di concentramento.
L’occasione è stata utile per parlare con gli studenti del Patini-Liberatore dello sterminio nazi-fascista durante la Seconda Guerra mondiale e del ruolo di Castel di Sangro e dell’intero territorio nel corso dell’occupazione tedesca tra il 1943 e il 1945.
Nel corso della mattinata gli studenti del Patini-Liberatore hanno anche interpretato nove delle storie raccontate nella mostra “I campioni della memoria”, che sarà visitabile per tutto il periodo natalizio.
La giornata è andata avanti con una tavola rotonda, moderata da Maria Rosaria La Morgia, presidente dell’associazione “Il sentiero della libertà”, a cui hanno partecipato Angelo Caruso, sindaco di Castel di Sangro e presidente della Provincia dell’Aquila, lo stesso Paolo Allegretti, Mario Setta del “Sentiero della Libertà” che nel 2020 festeggerà la 20esima edizione, e Mario Rainaldi, autore del libro “Le Aquile sul Sangro. Storie di aviatori che hanno combattuto la Seconda guerra mondiale sul fiume Sangro”.
Durante la tavola rotonda è stata ribadita l’importanza di tramandare la storia, per non perdere la memoria di ciò che è avvenuto nel passato.
“I centri di formazione nella società sono la famiglia, la scuola e lo sport”, ha sottolineato Paolo Allegretti, presidente dell’Unione veterani dello sport della Toscana e curatore della mostra, rivolgendosi agli studenti intervenuti a teatro. “Vivete la vostra famiglia e state attenti a mantenere la pace che non è mai scontata”.
La mattinata al teatro Tosti si è conclusa con l’incontro tra gli studenti e la scrittrice Lia Levi, che ha parlato del suo ultimo romanzo “L’anima ciliegia”.
“La letteratura non serve per risolvere i problemi, ma per porli, perché la vita è complessa e la coscienza deve essere sempre in moto”, ha spiegato la scrittrice Lia Levi. “La vostra generazione ci ha insegnato che è possibile ritornare a sognare. E vi dico di essere diversi: il pericolo, in questa società è di essere massificati agli altri, un pericolo cresciuto con i social network. Quando la mia famiglia fu colpita dalle leggi razziali nel 1938, ero troppo piccola per comprendere davvero ciò che stava succedendo, ma capivo che mi sarei dovuta difendere da quello che stava accadendo. Per questo vi raccomando di non adeguarvi alla massa. Siate diversi, siate voi stessi”.
“La nostra vita è caratterizzata dalla memoria personale e dalla memoria collettiva ed è proprio quest’ultima che ci lega come una rete”, ha dichiarato Cinzia D’Altorio, dirigente scolastica dell’istituto di istruzione Patini-Liberatore, che, citando una frase del romanzo della Levi, ha aggiunto: “È bella la vita quando si cammina sottobraccio a un sogno”.