Nuovi semafori con telecamere a Montesiovano, il no dei contribuenti. Fioriti, prevedibili i danni anche per stagione turistica.
“Il ‘modus operandi’ del Comune di Montesilvano sta facendo proselitismo tra i comuni vicini. Le telecamere, installate con le motivazioni legate alla sicurezza, de facto sono un formidabile strumento per fare cassa. Ed allora, dopo quelle ‘killer’ fra corso Umberto, via Adige e via Di Giovanni, ora quelle su via Chiarini e via Vestina… e altre seguiranno. È ora di dire basta”. Così il presidente dell’Associazione Consumatori Contribuenti Abruzzo, Donato Fioriti, e il presidente della sezione di Montesilvano, Mario Di Giacomo. “Vogliamo chiarire – spiegano Fioriti e Di Giacomo – che noi siamo dalla parte del comune, quanto si attiva per la sicurezza, e dei cittadini rispettosi del codice della strada e delle regole, ma Montesilvano si agisce in modo monotematico. Ad esempio, perché non viene posta applicazione al temporizzatore semaforico (con il conto alla rovescia dei secondi fino a giungere al rosso) anche da noi proposto ed approvato in consiglio comunale?”. “Fare sicurezza – proseguono Fioriti e Di Giacomo – vorrebbe anche dire curare le aiuole che limitano la visuale stradale, potare i rami che ostruiscono la strada, riempire le buche presenti nel manto stradale, problematiche presenti in varie zone cittadine, come ad esempio la via Vestina. È possibile fare sicurezza anche attraverso campagne di comunicazione, corsi informativi e di prevenzione oppure si può fare solo attraverso i semafori ‘spremicittadini’? Si sta creando il terrore nella popolazione e fra i turisti che sono già in città e che alla luce di quanto sta accadendo ci penseranno due volte a tornarci”. “Proponiamo al sindaco Maragno – concludono Fioriti e Di Giacomo – di cambiare verso, da Montesilvano città a tolleranza zero, a città dell’accoglienza, seppure in sicurezza”.