Parte da oggi lo sciopero degli avvocati di 15 giorni proclamato dall’Organismo congressuale forense per protestare contro l’inadeguatezza delle misure adottate per ridurre il rischio di contagio da Coronavirus negli uffici giudiziari.
Ma “si segnalano da più parti situazioni in cui questo o quel giudice nega la legittimità del diritto alla astensione, per mancanza niente di meno che di gravi eventi lesivi della incolumità e della sicurezza dei lavoratori”. E in tutti questi casi l’Organismo Congressuale Forense,assicura in una nota, “è pronto a tutelare i diritti degli avvocati sia dinanzi alla Commissione di Garanzia per l’esercizio del diritto di sciopero, sia in tutte le altre sedi”.
“Siamo davanti a eventi gravissimi e purtroppo epocali, tempi in cui addirittura vengono chiuse le scuole e le attività ricreative che rischiano di produrre affollamento e c’è qualcuno che si permette di sindacare la gravità della situazione, spiegando che non ci sono rischi per la sicurezza, mentre notizie di quarantene e contagi si rincorrono nei palazzi di giustizia – afferma Giovanni Malinconico, coordinatore dell’Ocf – Ci poniamo una domanda: come è possibile mantenere la distanza di un metro in quei gironi danteschi che sono certi tribunali italiani? È tutela della propria incolumità e sicurezza, quella che spinge gli avvocati alla astensione, certo non il desiderio di riposo, atteggiamento che semmai va cercato altrove, non nella categoria forense”.