L’ultima Fiaccolata della Memoria per celebrare la drammatica ricorrenza del sisma del 6 aprile all’Aquila, con 15 mila persone, ci fu nel 2019.
Dopo il Covid soltanto una cerimonia ristretta per tre persone in piazza Duomo. Anche quest’anno la fiaccolata salterà a causa della pandemia. Impossibile pensare ad una fiaccolata in forma ridotta ma i comitati stanno pensando comunque a qualche gesto simbolico per onorare lo stesso la memoria delle vittime, cosa che comunque è insita nell’intimo di ognuno.
Ma il ricordo collettivo è comunque fondamentale per una comunità. Antonietta Centofanti, del comitato familiari vittime della Casa dello Studente afferma che stanno studiando delle forme alternative ma non una mini fiaccolata. Anche quest’ anno, come lo scorso, si chiederà di illuminare tutti i balconi italiani nella notte tra il 5 e il 6 aprile a ricordo del terremoto dell’Aquila. Iniziativa che nello scorso anniversario fu raccolta da moltissime persone, anche da istituzioni non aquilane.
Ma Antonietta Centofanti invita alla riflessione. L’annullamento della fiaccolata per due anni consecutivi può anche essere l’occasione per pensare a nuove modalità, nella sostanza che siano giornate per riflettere sui grandi temi della prevenzione e della sicurezza, non solo legati al terremoto.