Il Presidente del Consiglio Regionale Lorenzo Sospiri, in una nota condanna l’atto vandalico compiuto ai danni del Murales di d’Annunzio.
“L’atto vandalico registrato ai danni del Murales dedicato a d’Annunzio nell’omonima via di Pescara, nel cuore del centro storico, è semplicemente sintomo dell’ignoranza storica e culturale di chi lo ha realizzato, e anche di un profondo disagio personale che affonda le proprie radici altrove”.
“Stamani provvederemo a ripulire il muro imbrattato restituendo a quell’opera il suo decoro, un episodio che nulla cambia nella grandezza del personaggio e nella mediocrità dell’autore del gesto”. È il commento del Presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri dinanzi all’atto vandalico scoperto a Pescara ieri mattina, dopo che ignoti hanno imbrattato il murales del Vate con la scritta ‘d’Annunzio fascio’”.
“L’episodio – ha proseguito il Presidente Sospiri – è ascrivibile agli altri ‘casi’ simili inerenti scritte senza senso che ritroviamo in tutte le mura cittadine, spesso purtroppo offensive nei confronti delle nostre Forze dell’Ordine. Ovviamente questa volta il gesto, realizzato peraltro nell’anniversario della fondazione della provincia di Pescara proprio per essere volutamente eclatante e per sollevare l’attenzione anche delle Istituzioni, ha colpito la città che sta ricoprendo un personaggio di spicco di Pescara e dell’intero Abruzzo. E lo si comprende dalle centinaia di post di sdegno che da questa mattina continuano a rimbalzare sui social esprimendo una condanna unanime. Dopo lo straordinario Festival realizzato lo scorso settembre, abbiamo riportato nella sua casa naturale d’Annunzio che, al pari di Flaiano, è uno dei nomi illustri di cui i pescaresi possono e devono andare fieri, ma soprattutto sta tornando a essere un brand per l’intero territorio. Cercare di incasellare d’Annunzio attraverso un’etichetta politica non solo è sciocco e sterile, ma in questo caso specifico è anche sintomo di profonda e radicata ignoranza storica, la stessa che per anni ha reso il Vate una figura quasi ‘innominabile’. Si procederà a far cancellare la scritta nera restituendo al murales la sua luce e la sua eccellenza, ricordando che se d’Annunzio è destinato a essere immortale nel panorama culturale mondiale, l’autore del gesto è destinato all’anonimato dei vigliacchi e dei mediocri”.