Dal Comune di Navelli il Sindaco, Paolo Federico, lancia un appello affinché L’Aquila torni ad essere il polo attrattivo del territorio.
“Basta piangere, la montagna deve essere salvata con un piano straordinario d’investimenti su strade e ferrovie rilanciando il ruolo di polo attrattivo e centrale per l’intera Provincia, della città di L’Aquila”. L’appello che segue le recenti richieste espresse dal territorio è rivolto alla classe Politica Nazionale e Regionale porta la firma di Paolo Federico sindaco di Navelli:
“Le infrastrutture delle zone interne sono state progettate nei secoli passati e da allora”, continua Federico, “tranne qualche variazione, tutto è rimasto a misura di asino, ossia il vero primo geometra che le ditte del secolo scorso hanno seguito per realizzare le strade e ferrovie. Il risultato è che oggi le popolazioni della intera Valle dell’Aterno, Altopiano di Navelli, delle Rocche e Valle Subequana sono costrette a fare i conti con un sistema di mobilità vecchio, pericoloso e in ritardo anni luce rispetto ad altre realtà. A conti fatti l’ultimo e più consistente finanziamento è stato speso per ammodernare la Statale 17 nel tratto che attraversa l’Altopiano di Navelli, un intervento a cui dovevano seguirne altri per portare miglioramenti stradali sino nel pescarese e favorire lo scambio di merci e la mobilità delle persone tra costa e montagna. Al momento, però, è stato realizzato solo il primo troncone di lavori, mentre gli altri non si sa che fine abbiano fatto e se mai si faranno. Inoltre, la ferrovia Sulmona L’Aquila che doveva diventare una ferrovia leggera e veloce, è di fatto ancora percorsa da pesanti treni a nafta, interessata da interruzioni tutte le estati e lontana secoli rispetto alla modernità. Il tutto senza considerare il vetusto, tortuoso e pericoloso collegamento rappresentato da quella che dovrebbe essere la Strada Regionale 261. Inoltre, come non pensare ai collegamenti deprecabili che fanno da sfondo ad una zona turistica importante come l’Altopiano delle Rocche e l’area altrettanto fondamentale per il turismo del Gran Sasso ?”. Domanda che il sindaco e commissario della Comunità Montana Montagna di L’Aquila, rivolge ad una classe politica molto probabilmente sempre alle prese con altro. “Se non si inverte la rotta andranno ancora di più in sofferenza i piccoli comuni della zona, mentre per la città de L’Aquila non ci sarà più volo e ruolo naturale di polo attrattivo. Per capirlo basti pensare al calo dei residenti nel Capoluogo, alla minore capacità di attirare studenti da parte dell’università e di lavoratori nel polo industriale”.