Un’intera famiglia di Tollo, marito, moglie e tre figli minori – la più piccola ha un anno, mentre i due maschietti hanno 11 e 13 anni – è ricoverata al pronto soccorso dell’ospedale di Chieti a causa di una intossicazione da monossido di carbonio che si è sviluppato da una caldaia.
Le cause dell’intossicazione sembrano riconducibili alla canna fumaria intasata dal nido di un piccione. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri e i Vigili del Fuoco. Sono tutte in prognosi riservata, eccetto la mamma, 34 anni, che ha avuto un prognosi di 5 giorni, le cinque persone, padre, madre e tre figli minori, componenti di una famiglia di Tollo, intossicate dal monossido di carbonio e che in un primo momento erano state ricoverate all’ospedale di Chieti. E che nel pomeriggio sono state trasferite all’ospedale di Ravenna per il trattamento nella camera iperbarica. Mentre successivamente saranno portate all’ospedale “Bufalini” di Cesena. In prognosi riservata sono il padre, un uomo di 40 anni, ed i tre figli, due maschi e una femmina, rispettivamente di 13, 11 e un anno. Quanto alle cause della intossicazione, sono in corso ulteriori accertamenti da parte dei Vigili del Fuoco. In un primo momento si è ipotizzato il funzionamento difettoso della canna fumaria della caldaia, ma siccome la caldaia dell’abitazione è esterna e, sono in corso ulteriori verifiche.