Un detenuto straniero con problemi psichiatrici di 32 anni dell’Istituto di pena di Teramo, ha tentato di evadere nel tardo pomeriggio di ieri, lunedì 29 marzo, dall’ospedale Mazzini dove era stato condotto dagli agenti di Polizia Penitenziaria, in quanto in precedenza aveva ingerito delle pile.
Il gesto è stato compiuto con tutta probabilità con l’intento di tentare in un secondo momento l’evasione. Quando gli agenti gli hanno tolto una delle manette per agevolare gli esami diagnostici li ha aggrediti ed è scappato. Gli Agenti lo hanno rincorso e bloccato dopo una violenta colluttazione. Il Sappe, il sindacato di Polizia Penitenziaria, si congratula con gli agenti per la professionalità dimostrata e formula gli auguri di pronta guarigione all’Agente che ha riportato un trauma alla mano.
Questo ennesimo episodio che vede coinvolti detenuti con problemi psichiatrici, si legge in una nota del Sappe, rimarca ancora una volta che il Corpo di Polizia Penitenziaria in forza presso l’Istituto di Teramo, con l’attuale organico, carente di 70 unità, non è in grado di gestire nel rispetto delle norme gli oltre 359 detenuti ristretti di cui 70 con problemi psichiatrici ed i detenuti riottosi provenienti da altri istituti a fronte di una capienza regolamentare di circa 270 posti letto .
Le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria, ogni giorno, nonostante la carenza d’organico, il diniego del riposo settimanale e delle ferie, che ad oggi risultano ancora da fruire in 14.000 giornate, con grande sacrificio e alto senso di responsabilità cercano di salvaguardare l’incolumità dei ristretti assicurando nel contempo l’ordine e la sicurezza interna ed esterna del carcere e tutti i compiti istituzionali affidati come il servizio delle traduzioni che quotidianamente assorbe mediamente 20 unità. Il Sindacato sottolinea infine che a tutto c’è un limite e che questo limite da tempo è stato superato nell’indifferenza del Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria di Roma.