La Fiom Cgil si schiera con i lavoratori della Sanmarco ”affinché possano esprimere liberamente la propria opinione” e ritiene che ”sarebbe opportuno che gli organi competenti” indagassero “cosa realmente accade dentro e fuori la fabbrica”.
Il sindacato, rende noto il segretario generale Fim Cgil, Alfredo Fegatelli, è intervenuto dopo che l’azienda metalmeccanica lancianese, nonostante le probabili nuove commesse di Anas e Poste Italiane, durante un incontro con Fim, Fiom e Uilm insieme alla Rsu, ha dichiarato: un esubero di 80 lavoratori nonostante siano usciti oltre 20 lavoratori in maniera incentivata; che non intende fare la rotazione rispetto alla cassa integrazione Covid. La Fiom ”denuncia” quello che definisce ”un sistema di delazione” ai danni dei lavoratori che stanno manifestando davanti allo stabilimento.
”Come Fiom – dice Fegatelli – riteniamo legittimo che un lavoratore che si senta messo fuori, sapendo che non riporterà più il salario alla propria famiglia e che deve ancora pagare il mutuo della casa, possa esprimere liberamente la propria opinione rispetto all’operato aziendale. La Sanmarco ha comunicato – si legge ancora nella nota di Fegatelli – che chi sta attualmente fuori non ha speranza di rientrare e ha chiesto alle Organizzazioni Sindacali di far prendere coscienza ai lavoratori di questa situazione”