Rigopiano, quattro anni dalla tragedia

Era il 18 gennaio 2017 quando il resort di Rigopiano fu travolto e distrutto da una valanga. Nell’incidente morirono 29 persone.

A quattro anni di distanza dalla tragedia di Rigopiano rimangono tanti interrogativi e una sola certezza: le 29 vittime della valanga del 18 gennaio 2017. A causa dell’emergenza sanitaria, quest’anno è stata organizzata una cerimonia sobria e in forma privata per commemorare le vittime dell’hotel Rigopiano. Le celebrazioni prenderanno il via alle ore 15.00 presso la fontana che si trova 300 metri prima dell’hotel; da lì partirà la fiaccolata dei familiari fino al totem del resort, un tempo ingresso della struttura, neppure sfiorato dalla valanga. Alle 15.30 sarà il momento dell’alzabandiera con il silenzio suonato dalla tromba. A seguire, la deposizione di fiori davanti all’obelisco e una preghiera per gli “Angeli di Rigopiano”. Alle 16.15 la messa e alle 16.49, ora precisa in cui il “mostro” di ghiaccio e detriti travolse l’hotel, un coro intonerà “Signore delle cime” e si lasceranno volare in cielo 29 lanterne oppure 29 palloncini. Poi la lettura dei nomi dei “29 Angeli” e, se le condizioni meteorologiche lo consentiranno – l’Abruzzo in queste ore è interessato da una perturbazione con nevicate anche a bassa quota – ci sarà la deposizione di una rosa per ognuna delle 29 vittime nell’area in cui un tempo sorgeva il resort. Il comitato Vittime di Rigopiano, tra l’altro, incontrerà il sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta, per discutere della realizzazione dell’opera “Giardino della memoria”.

Nel quarto anniversario della tragedia il reduce e la figlia Gaia dedicano un pensiero speciale alla loro cara, tra dolore, vita che continua e un processo “impantanato”

Una toccante poesia, un breve video e un palloncino speciale, rosso e a forma di cuore, accanto ad altri ventotto di bianchi, per ciascuna vittima. E una promessa: far uscire la verità e condannare i responsabili. Così Giampaolo Matrone, il sopravvissuto simbolo della catastrofe di Rigopiano, e la figlioletta Gaia, di 9 anni, hanno voluto ricordare, rispettivamente, la moglie e la mamma Valentina Cicioni, in occasione del quarto anniversario della più grave tragedia sulla neve mai successa in Italia, consumatasi il 18 gennaio del 2017 e costata la vita appunto a 29 persone nell’hotel travolto dalla valanga.

L’oggi trentasettenne pasticciere di Monterotondo, che in quel resort è rimasto sepolto per 62 lunghe e interminabile ore uscendo miracolosamente vivo ma a carissimo prezzo – oltre ad aver perduto la sua compagna di vita, ha riportato menomazioni gravi e invalidanti agli arti -, nella lirica che ha composto esalta la figura di mamma di Valentina, che prima di volare prematuramente via ha fatto a tempo ha lasciare in dono “la cosa più bella che ci sia”, la piccola Gaia, rimasta orfana a soli cinque anni e a cui papà Giampaolo sta cercando di assicurare una vita il più serena possibile, guardando avanti, come Valentina avrebbe voluto, per quanto dimenticare sia impossibile e la sua perdita sia dura da sopportare, ogni giorno.

Matrone, in occasione della giornata in cui ricorre l’anniversario della tragedia – siamo già arrivati alla quarta -, non intende dare altro spazio se non al ricordo, ai sentimenti intimi e personali, né entrare nelle tante polemiche legate alle responsabilità di una “strage di Stato”, ai ritardi, dopo quelli dei soccorsi, di un processo che non ha ancora superato la fase dell’udienza preliminare (la prossima tappa sarà il 5 marzo, in Tribunale a Pescara), alla teoria del “terremoto” che gli imputati vorrebbero usare per dimostrare la “imprevedibilità” dell’evento, al risarcimento statale che tuttavia, al momento, non prevede nulla per i superstiti.

Una cosa, però, Matrone la promette alla sua Valentina: una lotta senza sosta, assieme alle famiglie delle altre vittime e con Studio3A, che lo assiste, per far emergere tutta la verità su Rigopiano e per far sì che chi ha sbagliato e omesso di compiere i propri doveri paghi. Un impegno non limitato all’ambito strettamente giudiziario e che l’ha portato, anche per fissare meglio i ricordi di quelle ore, di quei momenti, alla decisione di mettere tutto nero su bianco in un libro di prossima pubblicazione.

“Vale lo sa bene, da lassù, che sarà sempre nel cuore, mio e di Gaia” conclude il trentasettenne, che ha così voluto chiudere il suo breve filmato liberando nel parco dell’Amore di Monterotondo, che tante volte ha frequentato con la sua compagna, 29 palloncini: 28 bianchi, con il nome di tutte le vittime, più uno rosso a forma di cuore. Quello per Valentina.

Intanto sul fronte dell’inchiesta, riprenderà il 5 marzo il processo a Pescara sulla tragedia di Rigopiano. L’ultimo tassello processuale è stata la decisione del tribunale per il riesame lo scorso 15 dicembre, che ha annullato l’ordinanza di sequestro conservativo degli emolumenti di 4 imputati sul presupposto che il gup Sarandrea non ha integralmente motivato in ordine al fumus boni iuris delle accuse formulate dalla procura di Pescara. L’istanza potrebbe però essere ripresentata. Il 5 marzo il processo ripartirà dall’esame del perito che ha depositato le intercettazioni sulle ipotesi di depistaggio successivo alla vicenda, filone che è poi stato unificato al procedimento madre.

Marsilio: ” Al lavoro perché non accada mai più”

“L’auspicio di oggi è anche quello che non accada mai più. Quel giorno si scatenò un fatto di proporzioni bibliche e quindi vogliamo che cose del genere non accadano più e stiamo lavorando affinché non accadano più e in tal senso nelle prossime settimane concluderemo il lunghissimo iter che riguarda la Carta Valanghe, che era uno dei presupposti per evitare che sul territorio possano verificarsi disgrazie improvvise e imprevedibili”. Così il presidente della Regione Marco Marsilio questo pomeriggio a Rigopiano.

 

PEZZOPANE: “IL RICORDO DELLA TRAGEDIA SPEZZA IL CUORE”

La deputata abruzzese del Pd Stefania Pezzopane, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera, capogruppo in commissione Ambiente e responsabile Nazionale Pd Dipartimento Terremoti e ricostruzione afferma: “Ricordo quel giorno orribile con il cuore spezzato. 4 anni fa. La neve scendeva forte e la terra tremò più volte. La immane valanga venne giù dalla montagna, e coprì tutto. L’Hotel Rigopiano diventa così una tomba. Roberto, Marinella, e tanti altri, 29 persone, rimangono lì, fermi sotto la neve e le macerie. I familiari delle vittime cercano verità e giustizia. La cerchiamo tutti, ancora. E mai più dovrà accadere una simile tragedia. Ora però bisogna ricostruire ogni cosa, abbracciare quelle famiglie colpite, ricordare ognuno di loro ed impegnarsi, come finalmente stiamo facendo a non manomettere più il territorio, a fare prevenzione sismica, ad amare la nostra madre terra. Ci stringiamo nel dolore ai familiari”.

“Tra il 23 settembre 2016 e il 18 gennaio 2017 – sottolinea Pezzopane – nella sequenza sismica terribile del terremoto del Centro Italia, ci furono vittime ad Amatrice, Accumoli, Arquata e poi Rigopiano. Il pensiero è per me costante e deve rappresentare un monito per tutti noi e per le istituzioni. Sarà la magistratura a definire i responsabili, ma la reazione deve essere generale, umana, solidale e capace di far sì che mai più un evento calamitoso si trasformi in tragedia con perdita di vite umane“.

RIGOPIANO, LIRIS: “MEMORIA E RICORDO GUIDINO SCELTE E DECISIONI”

L’assessore regionale Guido Quintino Liris afferma: “Il 18 gennaio è per l’Abruzzo un giorno di lutto. La tragedia di Rigopiano è ancora viva nei nostri cuori e lo resterà in maniera indelebile. Sono vicino ai familiari delle vittime. La loro sofferenza è la nostra. Il rispetto della memoria e del ricordo dovrà essere sempre, oggi e per il futuro, la stella polare che guiderà scelte e decisioni, affinché mai più si debbano piangere delle vite umane in questa maniera incomprensibile”.

PENNE: SEMPRONI “E’ UN GIORNO TRISTE”

Il sindaco di Penne Mario Semproni in una nota scrive : “E’ un giorno triste per la Città di Penne e per l’intera comunità vestina. A quattro anni dalla tragedia di Rigopiano, il ricordo è ancora profondo. Le immagini di quella catastrofe rimarranno indelebili negli occhi dei cittadini pennesi. Istanti che nessuno dimenticherà. Un evento che ha segnato la mia vita di uomo e di amministratore pubblico. Un abbraccio affettuoso alle famiglie delle 29 vittime. I loro sorrisi rimarranno per sempre dentro di noi”.

FINA (PD). “SIA SEMPRE MONITO”

“Nel giorno del quarto anniversario della tragedia di Rigopiano, il Partito Democratico abruzzese esprime vicinanza a chi quel giorno ha dovuto subire lutti e perdite”: inizia così la dichiarazione di Michele Fina, segretario del Pd regionale. Fina prosegue: “Perché la solidarietà non rimanga una formula vuota, è naturalmente necessaria l’azione contraddistinta dell’impegno. Auspicando che il percorso della giustizia accerti nel più breve tempo possibile verità e responsabilità, spetta a noi non dimenticare quella terribile giornata soprattutto tenendola sempre presente, come monito, nell’azione politica e amministrativa. Il rispetto del territorio e la sicurezza dei cittadini sono principi che spesso marciano assieme e che mai devono essere elusi, a maggior ragione in una fase storica in cui la consapevolezza dell’irrinunciabilità della transizione a un nuovo modello di sviluppo fondato sulla sostenibilità è finalmente diffusa”.