Il giornalista e storico Amedeo Esposito se ne è andato, in silenzio, con eleganza, come era suo solito essere.
Sempre delicato, in giacca e papillon (che solo lui sapeva portare con disinvoltura), Amedeo Esposito si è spento a 87 anni. In pochi si erano accorti, in lotta con la malattia, della sua mancanza tra le strade della città semi deserta. Perché la sua voce di storico, la voce partigiana di chi ha dedicato la sua professione e la sua vita alla pratica quotidiana antifascista, non aveva mai cessato di farsi sentire nemmeno negli anni duri del post sisma.
Amedeo mancherà a tutta la città, mancherà al Paese, che ha così bisogno di giornalisti “con la schiena dritta” e la memoria vigile. Giornalista, ma anche storico, scrittore, saggista, soprattutto un uomo semplice, che vedeva nei giovani il futuro vero, osava, si buttava in mille battaglie e sperimentazioni, mai – diceva – sentendosi “vecchio”. Dall’Ansa al Messaggero, sino al Sole 24 ore, una storia lunga 50 anni nell’Ordine nazionale dei giornalisti d’Abruzzo. Una delle ultime interviste, proprio a rete8, nel corso delle cerimonie dedicate al ricordo dei nove giovani martiri aquilani, morti “per darci la vita”.
“Dalla morte risorge la vita, lo vediamo oggi”,
aveva detto nel giorno in cui 40 piante di noce, una per ogni bimbo nato nel IX reggimento alpini nell’ultimo anno, venivano piantate all’interno della caserma Pasquali.
Questi alberi raccontano la storia di questi ragazzi che ci hanno dato la vita. Sono morti, è vero, li hanno abbattuti come cani, ma hanno la possibilità di dirci ancora, e anzi dobbiamo ascoltarli, perché parlano dell’amore per la vita e per la nostra patria.
Un coro di reazioni ieri alla sua scomparsa, come quella del presidente dell’ordine dei giornalisti Stefano Pallotta, del sindaco Biondi, della deputata del Partito democratico, Stefania Pezzopane.
E’ morto Amedeo Esposito un maestro di giornalismo – scrive Pallotta – . Amedeo ha lasciato una impronta indelebile nella storia dell’informazione dell’Abruzzo. Lascia un vuoto incolmabile e un profondo dolore in tutti coloro che lo hanno conosciuto. Il suo impegno civile andava oltre la professione giornalistica, che ha onorato con grandi servizi e indimenticabili interviste come quella con il filosofo francese Jean-Paul Sartre e la sua compagna Simone de Beauvoir. Non ha mai fatto mancare consigli e indicazioni ai giovani che si sono avvicinati alla professione. La sua passione per la storia locale, soprattutto dell’Aquila, lo ha visto impegnato fino alla fine nel mantenere viva la memoria delle vicende e dei protagonisti che hanno restituito la nostra società alla vita democratica. Il consiglio dell’Ordine dei giornalisti esprime profondo cordoglio e si stringe al dolore dei familiari.
Ma il ricordo più vivido è quello del collega e amico Angelo De Nicola, con cui aveva promosso la rievocazione di Sant’Agnese e del premio Agnesino, per diffondere la conoscenza di una delle più antiche tradizioni aquilane”.
La camera mortuaria di Amedeo Esposito si terrà all’ospedale San Salvatore. Poi alle 15 di domani l’ultimo saluto nella chiesa delle Anime Sante.
Dall’intera redazione di rete8 le condoglianze più sentite ai famigliari di Amedeo Esposito.
Il servizio del Tg8