Pescara, fiaccolata Rancitelli: “Basta discariche sociali nelle periferie”

Oltre duecento persone hanno partecipato alla fiaccolata di ieri sera a Pescara nel quartiere Rancitelli. Don Massimiliano De Luca: “Basta discariche sociali nelle periferie”.

Una fiaccolata silenziosa e composta con oltre duecento persone ha percorso ieri sera le vie del quartiere Rancitelli a Pescara, tornato all’attenzione delle cronache dopo l’omicidio di Capodanno, quando a perdere la vita è stato il 35enne di Penne Marco Cervoni, trovato in un lago di sangue sul pianerottolo di una palazzina di via Tavo nel famigerato Ferro di cavallo; a essere accusato della morte di Cervoni è il 29enne Guerino Spinelli per presunte questioni di droga in una periferia cittadina che da troppo tempo è dipinta come centrale dello spaccio di sostanze stupefacenti.

E così ieri sera all’invito dell’associazione “Per una nuova Rancitelli”, presieduta da Francesca Di Credico, hanno riposto in tanti, soprattutto cittadini esasperati, costretti a condividere la propria quotidianità con criminali senza scrupoli: molti hanno percorso le vie di Rancitelli, mentre tanti altri hanno preferito seguire la fiaccolata dalle finestre delle proprie abitazioni. A sfilare per le vie di Rancitelli c’erano anche alcuni esponenti del mondo politico: dietro al gonfalone del Comune di Pescara c’erano tra gli altri il sindaco Carlo Masci con la fascia tricolore, che ha dichiarato di voler abbattere il famigerato Ferro di cavallo, insieme al presidente del Consiglio comunale Marcello Antonelli, al consigliere leghista Armando Foschi, presidente della commissione sicurezza, all’assessore Isabella Del Trecco, ai consiglieri comunali Francesco Pagnanelli, Piero Giampietro, Paolo Sola e Massimo Di Renzo, al consigliere comunale di Montesilvano Marco Forconi e al consigliere regionale Antonio Blasioli.

“Non siamo una città satellite e non vogliamo esserlo: siamo la città”, ha dichiarato Francesca Di Credico, ribadendo la centralità del problema legato al degrado e all’abbandono delle periferie cittadine.

A rincarare la dose ci ha pensato don Massimiliano De Luca, il parroco della chiesa dei Santi Angeli Custodi di via Lago di Posta di Madonna del fuoco: “La nostra è una fiaccolata silenziosa perché non abbiamo più niente da dire. Quello che dovevamo dire lo stiamo dicendo da anni”.

Per don Massimiliano il Ferro di Cavallo è un errore sociale che ghettizza la povertà, mentre per favorire una reale integrazione occorrerebbe distribuire le case di edilizia popolare nei vari quartieri cittadini, anziché confinarle nelle sole periferie.

“La verità”, chiosa il parroco, “è che creare delle discariche sociali fa comodo”.

Ma in quelle discariche sociali, spente le fiaccole della protesta silenziosa, la vita continua, nonostante la paura dei residenti a uscire di casa, nonostante la percezione di una mancanza di sicurezza e nonostante i proclami della politica e delle istituzioni, pronte a pescare voti dal copioso bacino elettorale dei quartieri popolari, ma incapaci di prendersi realmente cura delle periferie cittadine.

Il servizio del Tg8

 

Anna Di Giorgio: