È stata raggiunta l’intesa per la proroga della Cassa Integrazione Straordinaria per i 1.689 lavoratori di Mercatone Uno in forza presso i punti vendita (tra cui i tre in Abruzzo) e per la sede di Imola.
Lo comunica il ministero del Lavoro precisando che la proroga sarà dal 23 gennaio al 23 maggio e la decisione è stata presa «tenuto conto dell’andamento delle trattative in corso per la cessione dei compendi aziendali». I fondi per l’estensione del periodo degli ammortizzatori sociali sono stati stanziati attraverso il decreto “milleproroghe”.
Il tavolo, tenutosi presso il ministero del Lavoro e delle politiche sociali, hanno preso parte i rappresentanti dello stesso dicastero, dell’azienda, delle organizzazioni sindacali di categoria e delle Regioni. «Considerato l’attuale andamento delle trattative in corso per la cessione dei compendi aziendali, si è ritenuto necessario prorogare il trattamento straordinario di integrazione salariale.
In vista del mese di maggio, proseguirà il confronto tra le parti con l’obiettivo finale di garantire la salvaguardia dei livelli occupazionali. Inoltre, durante l’incontro, i Commissari si sono impegnati a effettuare una ricognizione dei lavoratori coinvolti nel trattamento CIGS che potrebbero essere interessati all’utilizzo dell’assegno di ricollocazione.
Mercatone Uno attualmente si trova in amministrazione straordinaria a seguito del fallimento della società acquisitrice Shernon Holding. A inizio dicembre dello scorso anno erano state aperte le buste con le offerte per l’acquisto dei 55 punti vendita sparsi in tutta Italia. Sono 14 complessivamente gli investitori che hanno avanzato ipotesi di acquisizione, che riguardano anche i tre punti vendita abruzzesi.
Assieme ai lavoratori, guardano agli sviluppi giudiziari anche i clienti che avevano pagato la merce alla vigilia della chiusura. Ordini mai evasi e che non lo saranno, alla luce della lettera inviata a consumatori e creditori dal curatore fallimentare che ha comunicato lo scioglimento del contratto per l’acquisto di beni mobili. In alcuni casi si parla di importi sostanziosi. Sul piede di guerra le associazioni dei consumatori, tra cui CODICI, pronta ad intraprendere una difesa collettiva a tutela dei clienti nel caso in cui la Procura dovesse accusare i vertici di bancarotta fraudolenta.
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