A conclusione della requisitoria il PM, Enrica Medori ha richiesto, per l’omicidio di Renata Rapposelli, l’ergastolo per Simone Santoleri e 24 anni di reclusione per suo padre Giuseppe Santoleri.
È cominciata stamani la requisitoria del pm Enrica Medori nel processo in corte d’assise a Teramo per l’omicidio e l’occultamento di cadavere della pittrice 64 enne Renata Rapposelli, originaria di Chieti e residente ad Ancona.
La donna, come è noto, venne trovata senza vita il 10 novembre 2017 lungo l’argine del fiume Chienti, a Tolentino, dopo esser scomparsa il 9 ottobre da Giulianova, dalla casa dell’ex marito Giuseppe Santoleri e del figlio Simone, ora imputati per l’atroce delitto davanti alla corte presieduta da Flavio Conciatori. Presente in aula solo Giuseppe Santoleri, a fianco del suo avvocato Alessandro Angelozzi. Assente invece Simone, detenuto nel carcere di Pescara, rappresentato in giudizio dagli avvocati Gianluca Reitano e Gianluca Carradori. Un intervento fiume da parte del magistrato inquirente che ha ripercorso tutte le tappe del processo, oltre 20 udienze, ripartendo dalla prima deposizione quella di Tonino Beccacce -amico di Renata- che presentò la denuncia di scomparsa dalla quale partirono le indagini. Parti civili la sorella di Simone Maria Chiara Santoleri, rappresentata da Anna Maria Augello, e l’associazione Penelope a tutela delle persone scomparse con l’avvocato Federica Guarella. Domani toccherà ai difensori con le arringhe; sentenza prevista per il 21 settembre. Intanto è stata emessa ordinanza di dissequestro del cadavere della vittima, attualmente all’obitorio dell’ospedale di Macerata. Gli amici di Renata Rapposelli stanno preparando il funerale che si svolgerà al santuario di Loreto, in un giorno ancora da stabilire.