Depuratore Pescara, è corsa contro il tempo

Depuratore Pescara, è corsa contro il tempo. Per salvare la prossima stagione estiva dall’emergenza inquinamento del mare, il Comune di Pescara e L’ACA, la società che gestisce il servizio di depurazione delle acque, hanno sottoscritto un accordo per realizzare due nuove vasche di raccolta e trattamento delle acque nere e migliorare il funzionamento del depuratore di Via Raiale.

Con la realizzazione delle due nuove vasche, è stato detto, si risolverà il problema dello sversamento delle acque nere nel fiume a causa delle forti piogge. Questa soluzione dovrebbe scongiurare il problema di inquinamento e mettere in salvo la stagione estiva del prossimo anno. Il primo passo dell’iter per la realizzazione del  nuovo depuratore a servizio del territorio, è stato fatto nell’ottobre scorso. La Regione ha già stanziato circa 30 milioni di euro.

Intanto il Forum Abruzzese H2O in una nota rende noto che il Comitato VIA della Regione Abruzzo riunitosi lo scorso 7 dicembre a L’Aquila ha rinviato ogni decisione sui due progetti riguardanti il Porto di Pescara, il taglio della Diga Foranea e la costruzione di una barriera soffolta.

Il Forum H2O, l’Associazione Pescara Puntozero e la Stazione Ornitologica Abruzzese avevano evidenziato al comitato moltissime criticità, da mesi in forma scritta e poi durante l’audizione direttamente presso il Comitato a L’Aquila mercoledì scorso,

Dal punto di vista procedurale le associazioni hanno ribadito che le opere portuali, andando a modificare l’odierno assetto portuale ed attuando le decisioni del Piano regolatore portuale appena approvato, devono essere assoggettate a Valutazione di Impatto Ambientale diretta di carattere nazionale presso il Ministero dell’Ambiente,

Ad avviso delle associazioni il tentativo di far passare queste opere come meri interventi per il miglioramento dell’ambiente, da sottoporre alla più semplice verifica di assoggettabilità a V.I.A. (V.A. o screening), è solo un sotterfugio privo di basi giuridiche. Da millenni ci risulta che i porti siano realizzati in primo luogo per la navigazione e la protezione delle imbarcazioni e non per disinquinare un litorale…

Le opere in questione costituiscono infatti l’embrione del nuovo porto, con il taglio in quella posizione della diga su cui impostare i nuovi moli e la barriera che verrà inglobata dal molo sud. Pertanto è evidente che i due interventi costituiscono vere e proprie opere portuali.  Il Decreto legislativo 152/2006 (Testo unico dell’Ambiente) e la stessa Direttiva comunitaria sulla V.I.A. sul punto parlano chiaro: le opere portuali devono essere assoggettate a V.I.A. completa. È deprimente che il Provveditorato alle Opere Pubbliche tenti di perseguire questa scorciatoia e che abbia già appaltato i lavori da quasi un anno senza neanche avere il parere di compatibilità ambientale. Su questo aspetto nelle ultime settimane ci sono stati durissimi scambi di note tra associazioni e provveditorato; auspichiamo che il Comitato VIA nelle prossime sedute dedicate ai due progetti approfondisca questa problematica che può aprire la porta a ricorsi. Invece il Comitato ha subito recepito la nostra osservazione sulla necessità di valutare attentamente il rischio di inondazione per la città di Pescara a causa delle due opere previste.

Infatti gli stessi studi a corredo dei progetti dicono che in particolari condizioni di mare l’onda non solo entrerebbe nel porto canale ma si innalzerebbe ulteriormente, tanto da rendere inutilizzabile il porto per almeno una settimana l’anno. Il Comitato VIA ha quindi chiesto di approfondire questo aspetto e altri dettagli delle opere.

 

Fabio Lussoso: