Gli esponenti del PD di Pescara in una nota sottolineano che per la Giunta guidata dal sindaco Carlo Masci la crisi non c’è più. In arrivo rincari per l’ occupazione del suolo pubblico e per i passi carrabili del 10%.
La denuncia del Pd: “Aumenti congelati nel 2009 per la crisi, sbloccati tutti di colpo: ma famiglie e imprese sono ancora in difficoltà”.
Aumenti fra il 10 e il 12 per cento per bar, ristoranti, pubblici esercizi che occupano il suolo pubblico con sedie e tavoli, e incrementi a due cifre anche per i passi carrabili.
È la sorpresa riservata dalla giunta Masci ai cittadini di Pescara poche ore fa, scaricando all’improvviso tutti i 10 anni di rivalutazione Istat dei canoni, congelati nel 2009 all’inizio della più pesante crisi economica degli ultimi decenni.
“Il blocco della rivalutazione Istat ha attraversato consiliature con maggioranze di centrodestra e di centrosinistra anche per non pesare su famiglie e imprese penalizzate dalla crisi – denunciano i consiglieri comunali del Pd Stefania Catalano, Giacomo Cuzzi, Piero Giampietro e Francesco Pagnanelli – ed ora viene deciso senza alcun confronto pubblico di scaricare in un solo colpo dieci anni di aumenti, che si traducono in incrementi compresi fra il 10 e il 12 per cento, facendo finta che si tratta di un mero fatto tecnico. E invece è una scelta chiarissima e pesante: vuol dire aumentare i canoni per i titolari dei passi carrabili, per i venditori ambulanti e per i concessionari dei box nei mercati, e vuol dire aumenti per centinaia di euro l’anno in più per bar, ristoranti, pubblici esercizi. Un atto ostile nei confronti della città, e come se non bastasse, il caos bollettini ha portato ad uno slittamento delle scadenze, con un pasticcio nel pasticcio: i cittadini dovranno pagare Cosap e Tari insieme, a fine marzo, come se fossero dei bancomat. Una situazione assurda che chiediamo di cambiare da subito: gli adeguamenti Istat potevano essere spalmati su più annualità senza causare un salasso di queste proporzioni, e assolutamente non nello stesso giorno in cui si paga la Tari. Nulla di diverso, fra l’altro, dalle richieste formulate da esponenti del centrodestra quando erano all’opposizione in merito: con la differenza che una volta arrivati al governo della città si sono resi protagonisti di un salasso senza precedenti. Anzi, per trovare un precedente simile occorre risalire all’esplosione del costo della nettezza urbana decisa con l’ex assessore Filippello nella giunta Albore Mascia”.