È mobilitazione in Abruzzo per i profughi afghani: numerose sono le iniziative per ospitare famiglie e bambini che sono riusciti a fuggire dall’aeroporto di Kabul, 850 delle quali sono ospitate nel centro di prima accoglienza e smistamento allestito nei giorni scorsi dalla Croce rossa e dalla Protezione civile nell’interporto di Avezzano.
Il giorno dopo l’arrivo dei profughi si è cominciato a giocare a pallone con i bambini sotto i 12 anni: è stata una emozione indescrivibile, il gioco è stato contagioso verso gli adulti. Anche loro hanno partecipato. Anche così si riconquista la serenità. Ed i più piccoli hanno dato l’ esempio”. Così il presidente regionale abruzzese della Cri, Gabriele Perfetti, nel fare il punto della situazione nell’hub di accoglienza e smistamento allestito dalla stessa Croce Rossa e dalla Protezione civile nell’interporto di Avezzano. Ad Avezzano sono state state ospitate oltre 1300 persone distribuite in quattro campi con tende: tra loro 460 minori, di cui ben 320 sotto i 12 anni. Nel folto gruppo anche una bambina di 36 giorni, “nata in Afghanistan, ma italiana”. Di questi bambini, solo 6 non sono accompagnati. Ci sono diverse donne incinte, una partorirà il prossimo 13 settembre.
“Abbiamo cercato di assicurare a tutti una assistenza totale per cominciare a ricostruire la fiducia nel futuro – conclude Perfetti -. Abbiamo curato persone anche con il ricovero in ospedale”.
Un fratello e una sorella che non sapevano di essere nello stesso hub di prima accoglienza si sono ritrovati grazie al servizio della Croce Rossa Italiana finalizzato al ricongiungimento familiare: è accaduto nell’interporto di Avezzano. I due si erano persi di vista in Afghanistan e non sapevano di essere stati assegnati ad Avezzano.
“Grazie al nostro servizio che abbiamo assicurato in due info point – spiega il presidente, Gabriele Perfetti -, i due fratelli si sono ritrovati. Ora stiamo cercando di farli partire insieme e per la stessa
destinazione, infatti erano stati programmate situazione diverse non sapendo che fossero fratelli. Anche questa è stata una storia che ci ha fatto vivere emozioni molto positive”.