“Aperti per non chiudere più” è lo slogan scelto per la campagna d’informazione della Fipe Confcommercio. Per una riapertura totale e definitiva dei pubblici esercizi.
L’iniziativa intende mobilitare anche l’opinione pubblica sulla necessità di una ripartenza totale e definitiva dell’attività dei pubblici esercizi e, più in generale, sulla necessità di una diversa gestione della pandemia, che non passi più dalle chiusure dei locali, ma che vada a colpire il pericolo dei contagi là dove realmente è.
Nelle locandine, diffuse sui social e affisse in vetrina da migliaia di bar e ristoranti in tutta Italia, alcune immagini provocatorie: l’interno di un locale con il servizio al tavolo e assembramenti in spazi pubblici. Poi, la domanda: “Dove ti senti più sicuro?” Il Presidente della Confcommercio Pescara – Riccardo Padovano:
“Basta coi distinguo tra fasce di colore o tra servizio all’esterno o all’interno: ormai queste regole nella lotta al Covid stanno sfiorando il ridicolo e lo dimostra il fatto che nei mesi in cui siamo stati chiusi il numero dei contagi è addirittura aumentato. È evidente ormai a tutti che non è nei nostri locali che circola il virus. Si vada piuttosto a vedere cosa accade nelle case private, nei trasporti pubblici sovraffollati, negli assembramenti spontanei in cui spesso si abbassano le mascherine.
Da oltre un anno lo Stato italiano ha messo fuori legge i pubblici esercizi, che pure sono gli unici a poter garantire la somministrazione in piena sicurezza, con clienti controllati e controllabili e nel pieno rispetto dei protocolli vigenti. Ma chiudendo noi ha aperto la strada alla rete dell’illegalità fuori da ogni controllo. E gli effetti sono sotto gli occhi di tutti.
Prendiamo le distanze dalle azioni di protesta violente e contro la legge che si sono succedute in queste settimane, ma non dalle ragioni che le hanno ispirate. Per questo motivo, tenendo fede al senso di responsabilità e al principio di muoverci sempre dentro la legalità, continuiamo la nostra attività sindacale nei confronti delle istituzioni, a livello territoriale come nazionale, affinché si facciano carico delle nostre istanze per una riapertura totale e definitiva dei pubblici esercizi che superi la distinzione fra interno e esterno e consenta di tornare anche ad effettuare banchetti e cerimonie nel rispetto di rigidi protocolli di sicurezza.
Ovviamente occorre anche superare l’inutile limite orario delle 22.00 superando il coprifuoco o almeno, nel breve, spostando il limite alle 24.00. Siamo in buona compagnia nel chiederlo, visto che sia ANCI che la Conferenza delle Regioni e Province autonome si sono espresse favorevolmente in questa direzione. Per dare ulteriore forza alla nostra azione di pressing sindacale intendiamo coinvolgere con la nostra campagna promozionale anche i nostri clienti e l’opinione pubblica dimostrando attraverso le immagini e la domanda “dove vi sentite più sicuri?” che non sono certo bar e ristoranti i luoghi di maggior diffusione dei contagi.”