I familiari di Antonio Di Gregorio, lo storico cacciatore di 72 anni di Piane d’Archi, ucciso da una pallottola calibro 12 lunedì scorso in un bosco nei pressi di Gessopalena, in un comunicato censurano le dichiarazioni rese da alcuni cacciatori.
Nel comunicato diffuso dall’Avv. Denis Lovison, del Foro di Ferrara, difensore di uno dei parenti della vittima, i familiari criticano le dichiarazioni riportate dagli organi di stampa di alcuni cacciatori coinvolti nell’omicidio di Antonio Di Gregorio.
Il legale nel comunicato precisa che: “Le persone coinvolte nella vicenda dovrebbero avere il buon senso di portare il doveroso rispetto, trovandosi davanti ad una tragedia che ha coinvolto un padre di famiglia, ucciso come un animale, non all’ interno di un bosco, ma sul ciglio di una strada provinciale esposta al pubblico passaggio. Sarebbe potuta toccare la stessa fine ad ognuno di noi o a un nostro caro. Anziché intervenire con argomentazioni ipotetiche, frettolose e funzionali alle loro tesi difensive, che vorrebbero individuare in capo alla vittima responsabilità inesistenti, queste persone dovrebbero avere la decenza di tacere, per rispetto nei confronti dei familiari della vittima prima e per evitare di inquinare le prove poi, dato che le indagini sono ancora in corso. Questa difesa, si lege infine nel documento, farà di tutto perché le suggestioni di alcuni dei soggetti coinvolti vengano spazzate via dalla verità, che sarà accertata nelle sedi opportune, perché è giusto che chi ha ucciso il sig. De Gregorio paghi il suo debito con la giustizia”.