L’Ecoistituto Abruzzo di Italia Nostra in una nota interviene sulla rimozione del piccolo lembo di vegetazione sul fiume Pescara davanti al circolo Canottieri.
È bastata la mezza giornata di sabato scorso per eliminare quel lembo di vegetazione ripariale che faceva bella mostra di se in sinistra idrografica del fiume Pescara, all’altezza del circolo canottieri.
“Il tentativo della Natura di riprendersi quel tratto di sponda fluviale, si legge nella nota, è finito ieri con alcuni colpi di pala meccanica che hanno eliminato tutti gli alberi e gli arbusti, con annessa fauna selvatica, che lì avevano trovato dimora, a ricordare come fossero le sponde del fiume neanche tanti decenni fa, e come si può comunque osservare a meno di cento metri risalendo il corso d’acqua. Il canneto ora è stato azzerato e le ceppaie dei salici estirpate: i tronchi affettati per fare buona legna. Poteva essere un laboratorio di didattica all’aperto in scala uno a uno!”
“Interpellati, gli addetti ci hanno informati che l’intervento era stato autorizzato dalla Capitaneria di Porto; tutta la legna è stata portata via con un furgone della ditta incaricata di “ripulire l’area” (finalmente, ha sottolineato un operaio!). Il cantiere non era segnalato se non con un triangolo posto sulla pista ciclabile, di quelli che si utilizzano per avvisare della presenza di un’automobile ferma lungo la strada.
Che ne sarà ora di questo lembo di argine, di terreno non più imbrigliato tra le radici degli alberi? Verrà rimosso anch’esso per dare unicità percettiva al corso d’acqua, come da qui fino al mare, ovvero solo di canale navigabile e neanche un briciolo di parvenza di entità funzionale ecosistemica?
Perché al fiume Pescara, quello della città con le sue golene in primis, questa è la funzione che è stata da decenni prima negata e poi soppressa e sostituita con la mega struttura viaria dell’asse attrezzato in destra e con la strada e il parcheggio a sinistra, facendo venire a mancare, nella disponibilità dei cittadini, questo grande elemento di naturalità che in diverse parti d’Europa ora si va invece recuperando.
Quali saranno state le ragioni che hanno spinto la Capitaneria di Porto, se è giusta l’informazione che ci è stata fornita, a promuove l’intervento? Di messa in sicurezza? Di adeguamento percettivo? Paesaggistico? Funzionale? Avremo premura di chiederlo, vista l’assenza della segnaletica di cantiere”.