Chiude la sede della CRI di Roseto, ultimo appello della Presidente Colagrande alle Istituzioni. “La chiusura è frutto di una decisione di sei anni fa. Grave perdita per il territorio. Regione e Asl ci ripensino”.
“La postazione 118 della Croce Rossa Italiana di Roseto degli Abruzzi, dopo oltre 30 anni di attività portata avanti nel tempo da decine di volontari, oggi chiude definitivamente”. Lo annuncia la presidente del Comitato di Roseto della CRI, Enrica Colagrande, sottolineando che “la chiusura è frutto di un piano di riordino della sanità regionale risalente al 2015, che non tiene conto di tutto ciò che è stato fatto negli ultimi anni e, in particolare, nel periodo di emergenza Covid-19”.
“Da giugno, infatti, è operativa la nuova postazione di Castelnuovo Vomano. Ben venga una nuova sede ed abbiamo più volte espresso soddisfazione per l’apertura – afferma Colagrande – ma questo non può avvenire a discapito del territorio. Roseto degli Abruzzi, uno dei centri più grandi della provincia di Teramo, perde così la sua postazione 118, da sempre punto di riferimento per i cittadini”.
Nel sottolineare che “si tratta di una grave perdita per la sanità abruzzese”, la presidente afferma che “la sede di Roseto effettuava ben 1.200 interventi all’anno ed è stata operativa anche durante l’emergenza Covid-19, con un’ambulanza di biocontenimento gestita dai volontari, che non si sono mai tirati indietro”.
“Abbiamo interpellato politici e vertici regionali, ma non abbiamo ottenuto nessun risultato positivo: tutti si appellano ad una decisione presa sei anni fa. Insieme ai volontari, tutti amareggiati, e al Consiglio direttivo – conclude Colagrande – lancio un ultimo appello alla Regione Abruzzo e alla Asl affinché si faccia marcia indietro rispetto ad una decisione che rappresenta una grave sconfitta per il territorio teramano e che porterà decine di soccorritori ad appendere la divisa al chiodo”.