Consiglio Comunale a Chieti, sull’introduzione della tassa di soggiorno, se ne riparlerà venerdì prossimo. Il provvedimento non è stato discusso nella seduta odierna. L’istituzione della nuova imposta dovrebbe portare nelle casse dell’ente circa 40.000 euro annui.
Il provvedimento, giudicato dalle forze di minoranza, un balzello per fare cassa ha visto ieri la bocciatura in Commissione. Particolarmente critici gli esponenti del Movimento 5 Stelle, Ottavio Argenio e Manuela D’Arcangelo.
“Dall’esame dei documenti prodotti in Commissione, ha sottolineato il Capogruppo del Movimento Pentastellato, Ottavio Argenio, emergono le solite criticità dovute alla totale assenza di un serio e proficuo metodo di lavoro in quanto il regolamento istitutivo identifica il responsabile dell’imposta nel soggetto che gestisce la struttura ricettiva mentre il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha chiarito che tale ruolo non può essere rivestito da albergatori e gestori di hotel o strutture assimilate ma solo da quei soggetti titolari di contratti di locazione breve. I gestori restano pertanto solo degli agenti contabili sui quali grava l’obbligo di riscuotere la tassa per conto del Comune”.
Di parere decisamente contrario il Capogruppo di Forza Italia, Marco D’Ingiullo, il quale ha sottolineato che:
“la tassa di soggiorno esiste da anni in quasi tutti i comuni italiani ed è un provvedimento necessario per sostenere le attività turistiche ed investire per la promozione. Con pochi euro a carico dei turisti si possono finanziare importanti progetti per la città”.