Il giorno dopo il drammatico attentato terroristico al Mercato di Natale di Strasburgo prosegue la caccia all’attentatore. Tra i testimoni anche una studentessa di Francavilla al Mare di 18 anni. Il suo drammatico racconto.
Centinaia di uomini sono alla ricerca del 29 enne Cherif che armato di pistola e coltello ha ucciso, intorno alle ore 20,00 di ieri sera, 3 persone ferendone 13 prima di dileguarsi a piedi. Drammatico il racconto dei testimoni.
“Ho sentito i colpi, sei o sette, e ho visto due donne a terra colpite e una che urlava, mi sono allontanato per mettermi al riparo. Abbiamo cercato rifugio in un cortile e siamo stati poi accolti in una casa. La polizia ha evacuato la zona”. Questo il racconto fatto dall’ Eurodeputati dei Verdi Marco Affronte, uno dei tanti politici italiani rimasti bloccati nei ristoranti e nei locali durante quei minuti di terrore.
Tra i testimoni anche una studentessa abruzzese, Dea Peleksic 18 anni di Francavilla al Mare iscritta al quinto anno dell’Istituto Aterno-Manthonè di Pescara. A Strasburgo in viaggio premio con altri ragazzi del Movimento per la Vita, al momento dell’attentato si trovava all’ interno di un ristorante. Questa la sua testimonianza raccolta telefonicamente:
“Abbiamo sentito le urla, le sirene delle ambulanze e della polizia. Gente che correva in preda al panico. Fortunatamente abbiamo trovato riparo nella sala al seminterrato. E li i gendarmi ci hanno tenuti al sicuro sino alla mezzanotte. Pur spaventati e terrorizzati, abbiamo immediatamente contattato le nostre famiglie per tranquillizzarle. Questa mattina, la città si è risvegliata ancora con un forte senso di paura. Ma la vita continua”.
Dea Peleksic, stamani infatti, con i suoi compagni si è recata in visita al Parlamento Europeo. Domai il rientro a casa. Intanto lo stato di allerta generale resta alto, ma è rientrato il divieto di uscire dai luoghi sicuri e le scuole restano aperte. Il killer, come già detto armato di pistola e coltello, è riuscito a fuggire a piedi e a raggiungere il quartiere di Neudorf: qui la polizia, anche con gli elicotteri, ha cercato di bloccarlo. In uno scontro a fuoco con le forze speciali, il 29 enne sarebbe stato ferito a una mano. E’ risultato invece infruttuoso il blitz nell’appartamento al civico 5 di rue d’Epinal. Cherif, nato in Francia ma di origini straniere, era riuscito ad evitare un arresto già la mattina prima dell’attacco. La gendarmeria aveva fatto una perquisizione a casa sua ma lui non si è lasciato catturare. Probabilmente questo lo ha portato ad accelerare il suo piano.
E il drammatico attentato di Strasburgo ha riacceso il triste ricordo del precedente di Berlino nel 2016. Era il 19 dicembre, un lunedì, quando, intorno alle 20, nel mercatino di Natale del quartiere berlinese a Breitscheidplatz, un camion con targa polacca seminò la morte: 12 le vittime e 56 i feriti. Tra i morti anche Fabrizia Di Lorenzo, 31 enne di Sulmona. Fabrizia faceva parte della cosiddetta ‘generazione Erasmus’, emigrata all’estero per cercare un lavoro, dopo aver conseguito una laurea triennale alla Sapienza di Roma in Mediazione linguistico-culturale, ed alcuni master i la decisione di “emigrare” in mancanza di lavoro nella sua terra di origine, e l’impiego in un’azienda di trasporti di Berlino dove ha lavorato per tre anni, prima di quella maledetta sera del 19 dicembre.