Il Presidente della Provincia di Teramo visita Valle Castellana: il Comune chiede l’annessione alle Marche; l’8 marzo votano i cittadini.
Valle Castellana deve rimanere a Teramo: ne è convinto il presidente della Provincia dui Teramo, Diego Di Bonaventura, che ieri, giovedì 30 gennaio 2020, ha visitato a sorpresa il Comune abruzzese che chiede di staccarsi dalla provincia teramana per essere annesso a quella marchigiana di Ascoli Piceno.
“Incontrerò tutti e andrò in tutte le frazioni, Valle Castellana deve rimanere a Teramo”, ha diciarato Diego Di Bonaventura, presidente della Provincia di Teramo.”Voglio che le persone si sentano libere di parlare e raccontare, non mi interessano le fazioni organizzate. Il disagio di una popolazione che vive in condizioni ambientali molto complicate non può essere cavalcato da nessuna parte politica. Visiterò tutte le frazioni: Valle Castellana deve rimanere a Teramo e non è una questione che riguarda solo la nostra provincia, ma tutto l’Abruzzo”.
Il comune di Valle Castellana, al confine con il territorio di Ascoli Piceno, l’8 marzo 2020 voterà per decidere se rimanere in Abruzzo o chiedere l’annessione alle Marche. Incastonata fra i Monti della Laga, Valle Castellana è uno dei comuni messo più a dura prova dalle caratteristiche di questo territorio, tanto suggestive quanto complesse, interessata da importanti fenomeni di dissesto idrogeologico con piccole frazioni scarsamente abitate e un reticolo di strade spesso oggetto di frane e smottamenti.
“La vivibilità quotidiana è messa a dura prova, la manutenzione delle strade, qui, con le condizioni ambientali esistenti, ha costi altissimi e negli ultimi anni non c’è stata quella manutenzione costante ordinaria e straordinaria indispensabile a garantire una viabilità accettabile”, sottolinea Di Bonaventura. “Valle Castellana deve rimanere a Teramo: non vogliamo nemmeno prendere in considerazione altre alternative, che peraltro non sarebbero affatto risolutive dei problema di questa zona”.
Con i finanziamenti che la Provincia ha messo in campo, fondi sisma e manutenzioni, oltre ai due milioni e trecentomila già spesi, ci sono circa altri tre milioni coperti da finanziamento con il sesto stralcio Anas e con il Piano triennale delle opere pubbliche.
“Con questi fondi interveniamo nei tratti più critici, primo fra tutti quello che dal Ceppo sale a Pietralta e Morrice; sulla provinciale 52, sulla 49 e sulla 48”, continua il presidente Di Bonaventura. “Ma non è solo un problema di strade; anche per questo siamo rientrati nel COTUGE, il consorzio che gestisce il comprensorio sciistico di Monte Piselli, un piccolo gioiello turistico che può contribuire alla rinascita di questa zona. Come noto la Provincia non ha più alcuna competenza in materia turistica ed è chiaro che dobbiamo lavorare di concerto con la Regione Abruzzo: gli enti locali devono aggregarsi con progetti di comprensorio. Dobbiamo sconfiggere il senso di abbandono che emerge forte, parlando con i cittadini”.